Aggredito a Roma un conduttore di Radio Deegay

Ancora Omofobia: Aggredito a Roma un conduttore di Radio Deegay, come Nicola anche Christian è ognuno di noi.
E' preoccupante come l'omofobia stia montando(spesso in modo violento)nel nostro paese.L'altra sera Christian Floris, ventiquattrenne conduttore di Radio deegay è stato aggredito e percosso da due persone che gli hanno sbattuto la faccia contro il muro.La sua colpa secondo gli aggressori è parlare di tematiche legate al mondo dell'omosessualità.Christian è conduttore di punta di Deegay.it, una webradio di informazione sulla comuntà LGBT.Dopo l'uscita dall'ospedale, Christian sarà sotto scorta della polizia.Questo è un ulteriore grave episodio che incrementa la lista dei casi di omofobia e transfobia oramai fuori controllo.
Arcigay Verona ha espresso la sua solidarietà e vicinanza a Christian e a tutta Deegay.it.
Come Nicola, anche Christian è ognuno di noi.

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http://stopomofobiaverona.blogspot.com
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Le Foto della Manifestazione a Verona di Sabato 17 Maggio

Tutti gli albun fotografici sulla presenza di ARCIGAY PIANETA URANO VERONA e ARCILESBICA VERONA alla manifestazione "Nicola è ognuno di noi" di Sabato 17 Maggio 2008 a Verona.

:: ALBUM 1 ::

:: ALBUM 2 ::

:: ALBUM 3 ::

Verona Città Conforme

"Da tempo, come Arcigay, andiamo ripetendo che occorre che la politica si assuma la responsabilità delle sue azioni sciogliendo i gruppi neofascisti e neonazisti presenti in Italia".Questo il commento del presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso dopo gli sconcertanti fatti di Verona che han visto ridurre in fin di vita un ragazzo considerato dagli aggressori "non conforme"."Sarà pur vero quello che è stato detto sui ragazzi veronesi protagonisti della aggressione, ovvero che non fanno parte di gruppi organizzati dei partiti di destra, – ha proseguito Mancuso – ma non ci si nasconda dietro un dito e si insulti l'intelligenza umana. Questi gruppi non saranno organici con Forza Nuova o con Veneto Fronte Skinheads ma si muovono in quei meandri e si nutrono delle medesime parole d'ordine. Il confine fra frange autonome ed organizzate, per quanto riguarda i seguaci di ideologie neofasciste o neonaziste, è inesistente. Pestare un ragazzo per non aver offerto una sigaretta e perché considerato non conforme con gli altri, insomma diverso nel senso lato del termine, è un fatto inquietante che produce insicurezza e rimanda per ovvie ragioni alla concezione di normalità che voleva Hitler per la sua razza ariana.Noi omosessuali ci sentiamo colpiti, sia dalla brutalità e assurdità dell'episodio e sia perché sarebbe potuto accadere ad uno di noi.Ricordo che l'anno scorso abbiamo presentato come Arcigay, sia al ministero degli Interni e sia alla Commissione Giustiziia della Camera, un nutrito dossier sulle aggressioni, violenze, atti vandalici e minacce ai danni di persone e sedi lgbt perpetrati in tutta Italia da gruppi e singoli che fanno riferimento al neo nazifascismo italiano "."È per questo troppo tiepida la dichiarazione del sindaco Tosi – ha concluso Mancuso - che tende a minimizzare i fatti perché da come l'impressione che alcune istituzioni si vogliano nascondere dietro a facili consociativismi con certe frange di elettorato, forse troppo sornionamente adulate e coltivate"."Questi personaggi imperversano a Verona da tempo, cosa che emerse già all'indomani dell'elezione di Tosi a sindaco della città scaligera, quando il procuratore Papalia dispose la perquisizione nelle case di questi giovani dove furono trovati materiali e simboli nazisti usati per organizzare ronde fra il balordo e l'ideologizzato - ha affermato Zeno Menegazzi presidente del comitato Arcigay Verona Pianeta Urano - L'ossessione ideologica del Sindaco su ordine e decoro è la stessa di cui si nutrono questi personaggi provenienti dalla galassia di estrema destra di cui lui è consapevole ed esplicito referente politico: è l'idea di una "città conforme" dove tutte le irregolarità sociali e culturali devono essere eliminate per far posto ad una supposta ordinata veronesità patinata.Quando Tosi parla di banale bullismo giovanile sa benissimo di mentire e questo è gravissimo per un primo cittadino che ha la responsabilità di rappresentare tutti. Questa volta gli aggressori sono veronesi doc, di famiglia bene e appartengono all'area politica di cui Tosi è da sempre referente assieme a Forza Nuova e ad altri: ci aspettiamo una risposta degna di un primo cittadino responsabile""Città scaligera città di classe": questo è uno dei convincimenti ideologici che fanno da sfondo delll'aggressione da parte di giovani della cosidetta Verona bene. Il valore di Verona vetrina è lo stesso concetto sostenuto anche dal sindaco. Noi contrastiamo - conclude Menegazzi - la visione del Sindaco che volutamente minimizza parlando di bullismo giovanile, perché la verità è che qualcosa di preoccupante sta avvenendo in alcuni strati della popolazione giovanile veronese"."Chi ricopre una carica pubblica istituzionale come Tosi o Gentilini – ha rincarato la dose Alessandro Zan presidente Arcigay Veneto - dovrebbe cercare di misurare le parole. Ogni dichiarazione pubblica, se contiene delle dichiarazioni razziste, omofobe o violente, ha una cassa di risonanza che può avere effetti devastanti perché viene interiorizzata da persone che possono agire sentendosi legittimate da chi ricopre incarichi istituzionali. Ecco perché, per frenare questa ondata pericolosa e preoccupante dei gruppi neonazisti a Verona e in Veneto, gente come Tosi dovrebbe intervenire con delle dichiarazione di chiara condanna verso questi gruppi per evitare di esserne in parte complice".

Questo comunicato lo trovate anche sui blog:

http://stopomofobiaverona.blogspot.com
http://www.arcigayverona.org

L’ARCIGAY «Sciogliere i gruppi neonazisti»

«Occorre che la politica si assuma la responsabilità delle sue azioni sciogliendo i gruppi neofascisti e neonazisti presenti in Italia». Lo si legge in una nota del presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso dopo l'aggressione ai danni di Nicola Tommasoli. Quanto alle parole di condanna del sindaco di Verona Flavio Tosi, per Mancuso sono «troppo tiepide perché danno come l'impressione che alcune istituzioni si vogliano nascondere dietro a facili consociativismi con certe frange di elettorato». «Tosi», rincara la dose Alessandro Zan, presidente Arcigay Veneto, «per frenare questa ondata pericolosa dei gruppi neonazisti a Verona e in Veneto, dovrebbe intervenire con delle dichiarazioni di ferma condanna per evitare di risultarne, anche se in parte, complice».

L'Arena - 6 maggio 2008

Verona "città conforme"

"Da tempo, come Arcigay, andiamo ripetendo che occorre che la politica si assuma la responsabilità delle sue azioni sciogliendo i gruppi neofascisti e neonazisti presenti in Italia".
Questo il commento del presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso dopo gli sconcertanti fatti di Verona che han visto ridurre in fin di vita un ragazzo considerato dagli aggressori "non conforme".
"Sarà pur vero quello che è stato detto sui ragazzi veronesi protagonisti della aggressione, ovvero che non fanno parte di gruppi organizzati dei partiti di destra, – ha proseguito Mancuso – ma non ci si nasconda dietro un dito e si insulti l'intelligenza umana. Questi gruppi non saranno organici con Forza Nuova o con Veneto Fronte Skinheads ma si muovono in quei meandri e si nutrono delle medesime parole d'ordine. Il confine fra frange autonome ed organizzate, per quanto riguarda i seguaci di ideologie neofasciste o neonaziste, è inesistente. Pestare un ragazzo per non aver offerto una sigaretta e perché considerato non conforme con gli altri, insomma diverso nel senso lato del termine, è un fatto inquietante che produce insicurezza e rimanda per ovvie ragioni alla concezione di normalità che voleva Hitler per la sua razza ariana.
Noi omosessuali ci sentiamo colpiti, sia dalla brutalità e assurdità dell'episodio e sia perché sarebbe potuto accadere ad uno di noi.
Ricordo che l'anno scorso abbiamo presentato come Arcigay, sia al ministero degli Interni e sia alla Commissione Giustiziia della Camera, un nutrito dossier sulle aggressioni, violenze, atti vandalici e minacce ai danni di persone e sedi lgbt perpetrati in tutta Italia da gruppi e singoli che fanno riferimento al neo nazifascismo italiano "."È per questo troppo tiepida la dichiarazione del sindaco Tosi – ha concluso Mancuso - che tende a minimizzare i fatti perché da come l'impressione che alcune istituzioni si vogliano nascondere dietro a facili consociativismi con certe frange di elettorato, forse troppo sornionamente adulate e coltivate".
"Questi personaggi imperversano a Verona da tempo, cosa che emerse già all'indomani dell'elezione di Tosi a sindaco della città scaligera, quando il procuratore Papalia dispose la perquisizione nelle case di questi giovani dove furono trovati materiali e simboli nazisti usati per organizzare ronde fra il balordo e l'ideologizzato - ha affermato Zeno Menegazzi presidente del comitato Arcigay Verona Pianeta Urano - L'ossessione ideologica del Sindaco su ordine e decoro è la stessa di cui si nutrono questi personaggi provenienti dalla galassia di estrema destra di cui lui è consapevole ed esplicito referente politico: è l'idea di una "città conforme" dove tutte le irregolarità sociali e culturali devono essere eliminate per far posto ad una supposta ordinata veronesità patinata.
Quando Tosi parla di banale bullismo giovanile sa benissimo di mentire e questo è gravissimo per un primo cittadino che ha la responsabilità di rappresentare tutti. Questa volta gli aggressori sono veronesi doc, di famiglia bene e appartengono all'area politica di cui Tosi è da sempre referente assieme a Forza Nuova e ad altri: ci aspettiamo una risposta degna di un primo cittadino responsabile"
"Città scaligera città di classe": questo è uno dei convincimenti ideologici che fanno da sfondo delll'aggressione da parte di giovani della cosidetta Verona bene. Il valore di Verona vetrina è lo stesso concetto sostenuto anche dal sindaco. Noi contrastiamo - conclude Menegazzi - la visione del Sindaco che volutamente minimizza parlando di bullismo giovanile, perché la verità è che qualcosa di preoccupante sta avvenendo in alcuni strati della popolazione giovanile veronese".
"Chi ricopre una carica pubblica istituzionale come Tosi o Gentilini – ha rincarato la dose Alessandro Zan presidente Arcigay Veneto - dovrebbe cercare di misurare le parole. Ogni dichiarazione pubblica, se contiene delle dichiarazioni razziste, omofobe o violente, ha una cassa di risonanza che può avere effetti devastanti perché viene interiorizzata da persone che possono agire sentendosi legittimate da chi ricopre incarichi istituzionali. Ecco perché, per frenare questa ondata pericolosa e preoccupante dei gruppi neonazisti a Verona e in Veneto, gente come Tosi dovrebbe intervenire con delle dichiarazione di chiara condanna verso questi gruppi per evitare di esserne in parte complice".

VERONA. PENALIZZATE LE COPPIE CONVIVENTI

La giunta leghista di Tosi e la tolleranza zero
Sabato 03 maggio 2008 , da
Liberazione

di Laura Eduati

Tutto questo è accaduto in via Leoni, nel pieno centro di quella Verona che il sindaco Flavio Tosi vorrebbe perfetta e cioè senza immigrati clandestini, senza rom, senza turisti che bivaccano all'ombra dell'Arena mangiando un panino o vecchietti che schiacciano un pisolino sulla panchina.
Nei giorni scorsi la giunta leghista ha persino proposto un regolamento per dare la precedenza negli asili nido ai figli delle coppie sposate, penalizzando le ragazze madri e le coppie conviventi o separate. Nella città utopica di Flavio Tosi, insomma, non c'è spazio per le irregolarità e verrà un giorno nel quale passeggerrano per le vie veronesi soltanto coppie bianche di cittadinanza italiana, sposate con figli, sorridenti e felici.In fondo la tolleranza zero del leghismo ultracristiano non è altro che questo, lo sforzo disperato di tornare ad una arcadia felice mai esistita. Ma nel tentativo di ricreare il villaggio perfetto, senza stranieri né gay né zingari né turisti scostumati, i sindaci leghisti come Tosi dimenticano che non possono eliminare le irregolarità made in Italy come questo terribile episodio di violenza irragionevole. Sappiamo quale sarà l'obiezione del leghista: «Perché mi devo accollare i crimini degli stranieri quando ho già i miei?». Obiezione accolta. Il problema sta nel fatto che Verona, dispiace per Tosi, non è una Arcadia felice perché i migranti vivono da 15 anni nel territorio, si sono integrati e lavorano. E peraltro esiste il divorzio e spesso nascono figli da coppie non sposate, come esistono turisti che, bontà loro, vorrebbero mangiare un panino mentre si rilassano in una delle piazze più belle d'Italia. Insomma, il caos che muove l'universo non smetterà mai di mangiucchiare l'oasi veronese. Non si tratta di tollerare la criminalità, bensì di non oltrepassare il buon senso delle cose. Quel buon senso secondo il quale se qualcuno delinque, siano ragazzi italianissimi o stranieri, viene punito dalla legge. Stupisce che, almeno fino a ieri sera, il sindaco Tosi non abbia rilasciato alcun commento sulla vicenda che ha coinvolto Nicola Tommasoli- Poco prima dell'aggressione, Tosi aveva chiesto al ministero dell'Interno 72 nuovi agenti delle forze dell'ordine per tutelare la sicurezza della città. Molto probabilmente saranno utili per prevenire i reati, ma sarebbe utile che nei discorsi pubblici venisse sottolineato che questi reati vengono commessi anche dagli italiani.

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