Parigi Grande successo manifestazione Pro matrimonio gay


Grandissimo successo a Parigi della manifestazione a favore del "Matrimonio per tutti". Oltre 100.000 le presenze. Sotto alcune  foto e il commento del nostro Daniele Speziari (del direttivo di Arcigay Verona e Consigliere Nazionale Arcigay).

Questa domenica, come forse sapevate, c'è stata a Parigi una grandissima e, a mio avviso, riuscitissima manifestazione in sostegno dei matrimoni per tutti (inteso, "per tutti quelli che hanno qualcuno da sposare", eheheh), delle adozioni e della PMA. Tanto per cambiare, anche se non l'avevo inizialmente previsto, c'ero anch'io, anche se un po' in disparte. Vi mando una selezione di foto e in particolare dei migliori slogan: "se Maria ha avuto una PMA, perché io no?", "Se siete contro i matrimoni gay, smettete di fare figli gay", "Mio figlio è gay, mio genero pure", "Un'uguaglianza fatta a uno, è un'uguaglianza fatta a tutti".

Un abbraccio, Daniele







Appello alle istituzioni contro l'approvazione della legge antigay in Uganda



Movimento lgbt. Appello alle istituzioni contro approvazione legge “Anti omosessualità” in Uganda

Numerose sigle dell’associazionismo lesbico, gay, bisessuale e trans italiano hanno scritto alle somme cariche dello Stato per esprimere la loro preoccupazione per la presentazione di un progetto di legge “anti-omosessualità” in Uganda.
Nella lettera, indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, al presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta, al Presidente della Camera Gianfranco Fini e al Presidente del Senato Renato Schifani, si legge che la proposta di legge ugandese prevede “che venga introdotta anche la pena capitale, così come sono certe altre nuove tipologie di reato con relative condanne, tra le quali quelle che possono essere comminate a chi non denuncia persone omosessuali di sua conoscenza (ad esempio un genitore che non denuncia il figlio lgbt o un insegnante che non denuncia un allievo lgbt), o chi promuove l’uguaglianza ed il rispetto dei diritti delle persone LGBT”.
L’associazionismo chiede alle Istituzioni di promuovere “tutte quelle azioni che possano impedire che la legge in oggetto possa essere approvata. Auspichiamo che anche Voi, al pari di altre importanti Autorità di Paesi dell’Unione Europea ed occidentali, vogliate dissuadere l’Uganda dal promulgare una legge inumana e contraria ai Diritti Umani, ai Principi dell’Unione Europea e alla nostra Costituzione”.
Le associazioni lgbt che dispongono di una articolazione territoriale poi, si impegnano a promuovere l’approvazione di un Ordine del giorno contro la persecuzione di omosessuali, lesbiche e trans in Uganda presso le istituzioni locali. L’atto chiede alle istituzioni italiane, tra l’altro, di permettere alle vittime di discriminazione “di entrare in Europa e presentare domanda di protezione internazionale”.

Fiaccolata a Vicenza contro l'Omofobia


C'è chi decide di ridiscendere in campo per l'ennesima volta per il proprio interesse e per salvarsi dai processi, e c'è chi invece scende in piazza per difendere la dignità delle persone omosessuali e transessuali. Sfidando un freddo pungente, un centinaio di lesbiche, gay, genitori ed amici si sono dati appuntamento in piazza delle poste a Vicenza per un sit-in fiaccolata e dire ancora una volta, "NO ALL'OMOFOBIA", dopo i recenti gravi fatti di bullismo omofobico che hanno portato al suicidio di un quindicenne a Roma e ad un grave episodio a Vicenza, a distanza di pochi giorni uno dall'altro. A Vicenza era presente una delegazione di Arcigay Pianeta Urano Verona e del Milk Verona lgbt Community Center, in solidarietà e a supportare l'iniziativa promossa dall'associazione lgbtqe "Delos" di Vicenza e dagli attivisti del Comitato "Vicenza Pride 2013". Alla fiaccolata erano presenti anche i rappresentanti dell'Agedo Veneto e degli studenti vicentini.

Arcigay scrive al movimento lgbt francese

Dopo la manifestazione anti matrimonio gay, non priva di violenze ed odio verso la comunità lgbt, il presidente di Arcigay, Flavio Romani scive agli amici francesi. 

Cari amici di “MAG jeunes LGBT”, 

il 16 dicembre prossimo sarete in piazza a Parigi, insieme a decine di associazioni francesi ed europee, per dire basta alla crociata omofoba che si sta abbattendo contro il matrimonio “pour tous” e cioè “per tutti”, senza distinzione di genere. Manifesterete per difendere il valore dell’uguaglianza tra tutte le persone indipendentemente dall’orientamento sessuale. La stessa uguaglianza che è principio e valore della pacifica convivenza e che non può essere messa in discussione da precetti religiosi e morali. Proprio per questo Arcigay si unisce alla vostra manifestazione sia per condannare l’omofobia che è un insulto alla democrazia e alla civiltà, sia per ribadire il nostro sì incondizionato al valore del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso quale unica strada per garantire a tutti i cittadini vera e totale parità. Come sapete in Italia non esiste nessuna legge che garantisca agli affetti di gay e lesbiche una qualsiasi regolamentazione giuridica, né esiste nessuna legge che ci tuteli dall’odio omo-transfobico. Saremo idealmente in piazza con voi a Parigi anche per questo: è una vergogna che in Italia, uno dei paesi che è stato promotore dell’Unione Europea, la discriminazione sia ancora di casa. La vostra lotta è la nostra lotta, insieme riusciremo a portare nei nostri paesi la piena uguaglianza per le persone gay, lesbiche e trans. 

Flavio Romani presidente nazionale Arcigay

Arcigay: Nuovo presidente e segretario



Si è concluso dopo tre giorni di intensi lavori a Ferrara il
XIV Congresso Nazionale Arcigay, che ha avuto come slogan "Diritti oltre la crisi". Sono stati eletti a grande maggioranza, come nuovo presidente nazionale il ferrerese FLAVIO ROMANI, presidente di Arcigay "Circo Massimo " Ferrara e come segretario il veronese MICHELE BREVEGLIERI ex presidente di Arcigay Pianeta Urano Verona. Eletta anche la nuova segreteria nazionale e il consiglio nazionale. Fra le diverse novità, il cambiamento nello statuto della sottodenominazione dell'associazione che non sarà più "ARCIGAY - Associazione Lesbica e Gay", ma "ARCIGAY - Associazione LGBT". Come consiglieri nazionali per il comitato territoriale di Verona, confermati FABRIZIO COLLAREDA e DANIELE SPEZIARI. Arcigay Pianeta Urano Verona era presente al Congresso Nazionale con una squadra di sette delegati. Nella Foto, il neo eletto segretario nazionale di Arcigay, MICHELE BREVEGLIERI mentre presenta ai delegati i componemti della nuova segreteria nazionale. 

Arcigay volta pagina: il congresso ha scelto oggi i suoi nuovi vertici. Vince la mozione "Uguaglianza e Libertà"  http://www.huffingtonpost.it

Al via il XIV Congresso Nazionale: un minuto di silenzio per giovane vittima di omofobia a Roma

Incomincerà domani alle 15, con un minuto di silenzio a commemorazione della giovane vittima di omofobia di Roma, la tre giorni del XIV Congresso nazionale Arcigay: “Diritti oltre la crisi”. 262 delegati da tutta Italia saranno chiamati a Ferrara a eleggere coloro che guideranno per i prossimi tre anni la maggiore associazione che lotta per i diritti di omosessuali, lesbiche e trans in Italia e a decidere le linee guida dell’azione politica, sociale e culturale. Due mozioni si sfideranno nella prestigiosa assise di Sala Estense: “Liberiamo l’Uguaglianza” proposta dal presidente in carica Paolo Patanè e da Paolo Ferigo in lizza per il ruolo di segretario nazionale; e “Uguaglianza e Libertà” presentata dal candidato alla presidenza Flavio Romani e dal candidato alla segreteria dell’associazione Michele Breveglieri. Paolo Patanè si ricandida alla presidenza di Arcigay per: “continuare l’operazione di rinnovamento, di affermazione di una identità propria e di adeguamento dell’associazione alle dinamiche di una realtà mutata. E’ una candidatura che vuole riportare al centro della vita associazionistica quell’entusiasmo e quella partecipazione nella battaglia per i diritti di cui il Paese ha fortemente bisogno”. La candidatura di Flavio Romani, matura, come spiega il candidato, “da una parte per ricostruire l’unità interno dell’associazione e rafforzarla sul piano dell’iniziativa politica e culturale. Dall’altra, perché la battaglia per il pieno riconoscimento dei diritti di omosessuali lesbiche e trans entri finalmente nell’agenda politica del Paese e trovi una soluzione. I diritti non devono conoscere crisi e la lotta contro pregiudizio e discriminazione deve essere rafforzata a tutti i livelli”. I lavori si apriranno con un minuto di silenzio per il giovane suicida per omofobia a Roma una lettura del romanzo capolavoro a tematica omosessuale “Gli occhiali d’oro” dello scrittore ferrarese Giorgio Bassani. Seguiranno i saluti delle Istituzioni con la presenza annunciata del Vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto e della presidente della Provincia Marcella Zappaterra. Parleranno poi il presidente nazionale di Arcigay e il presidente del comitato provinciale ferrarese Arcigay “Circo Massimo”, lo stesso Flavio Romani. Seguiranno poi gli interventi di esponenti dell’associazionismo. Tra gli ospiti annunciati Paolo Beni, Presidente nazionale Arci, Maria Gigliola Toniollo, CGIL Nuovi Diritti e Manuela Claysset, UISP. Prenderanno parola numerosi esponenti dell’associazionismo gay, lesbico e transessuale italiano e esponenti di partito. Seguirà, sempre nella giornata di domani, il dibattito sul tema “Omosessualità e migranti” con una relazione di Giorgio Dell’Amico. Il congresso riprenderà sabato alle 9.30 con le nomine del presidente e dell’ufficio di presidenza del Congresso e della Commissione Verifica Poteri. Seguirà la sessione delle Commissioni con la presentazione del progetto internazionale contro l’omofobia “Rainbow”. A partire dalle 17 si aprirà il dibattito per votare il nuovo Statuto e saranno presentate ufficialmente le due mozioni. Nel corso della giornata conclusiva del Congresso, domenica, si terrà l’elezione delle cariche istituzionali dell’associazione.

Arcigay Pianeta Urano Verona: Eletto direttivo e nuova presidente

Venerdì 12 Ottobre 2012 al Congresso del Comitato Provinciale ARCIGAY PIANETA URANO VERONA è stato rinnovato il consiglio direttivo con l'elezione della nuova presidente Giovanna Bassan e la riconferma del Vicepresidente, Fabrizio Collareda. Sono stati eletti anche i 7 delegati del comitato che andranno al Congresso Nazionale Arcigay il 23-24-25 Novembre 2012 a Ferrara. Le votazioni delle mozioni congressuali si sono svolte con voto segreto, con tanto di schede elettorali, urna e successivo spoglio pubblico, per consentire ai soci la massima serenità nella decisione. Uguaglianza E Libertà è la mozione che ha vinto a stragrande maggioranza. Una sola scheda bianca. Diversi soci si sono lamentati del fatto che nessun rappresentante della mozione Liberiamo l'uguaglianza si sia presentato. E' stata giudicata una mancanza di rispetto nei confronti di un comitato che non è certo di poco conto. La nostra nuova presidente ha illustrato le linee e gli obiettivi su cui lavorerà il direttivo e il comitato tutto nei prossimi tre anni. Ringraziamo il nostro ex presidente Michele Breveglieri per il lavoro fatto e per averci fatto crescere con ottimi risultati negli ultimi anni. Ringraziamo anche della presenza al nostro congresso, dei rappresentanti delle altre associazioni e gruppi che fanno parte come noi del Milk Verona Lgbt Community Center, con Luigi Turri (presidente), Mauro Bedin (Presidente Gasp Verona), Anna Rita Di Martino presidente Arcilesbica Verona Juliette , e Jonathan Formolo per Amicidirebis Glbt e delegato eletto per il Congresso nazionale. Cercheremo di lavorare al meglio e con entusiasmo per i prossimi anni, sempre al servizio e nell'interesse prima di tutto, della nostra Comunità lgbt.

Il direttivo di Arcigay Pianeta Urano Verona

Papa Ratzi sgrida Pierferdy, colpevole di aperture verso i gay

Ancora una volta, l'ennesima grave ingerenza nella politica italiana da parte Vaticana. Una Chiesa che teme aperture verso i diritti delle persone LGBT, anche da parte di esponenti politici, appartenenti a partiti, da sempre considerati ostili a matrimoni ed unioni civili di persone dello stesso sesso. Pier Ferdinando Casini, che recentemente si era detto "possibilista" su una legge sulle "Unioni Civili", che non si chiamasse matrimonio, è stato "sgridato" e richiamato all'ordine dal suo capo, in occasione di un'incontro dell'internazionale democristiana. E' per questo che come Arcigay Pianeta Urano Verona, consideriamo estremamente importante continuare la battaglia per la laicità in Italia, a fianco di altre organizzazioni e associazioni amiche, come è avvenuto con la manifestazione Catholicash Day a Verona il 22.0.2012, organizzata dai Radicali Verona e dall'UAAR di Verona.

Catolicash Day: Marcia Anticlericale a Verona

Arcigay Pianeta Urano aderisce alla Marcia Anticlericale "Catholicash Day" organizzata a Verona Sabato 22 settembre, in occasione del 142° anniversario della Breccia di Porta Pia, scenderemo in piazza per denunciare le ingerenze e lo strapotere politico-economico del Vaticano, nonché l’omertà e l’impunità nei casi di pedofilia clericale. 

MARCIA ANTICLERICALE 
Ritrovo: ore 16:00 fronte chiesa Santa Anastasia 
Arrivo e comizio: Piazza Bra, fronte Palazzo Barbieri

Durante la manifestazione sarà possibile firmare l’appello indirizzato al Governo per il dimezzamento dell’8X1000.

RIAFFERMIAMO LA LAICITÀ DELLO STATO E DELLE ISTITUZIONI, RIAFFERMA LA TUA LIBERTÀ! 

per ulteriori informazioni: www.radicaliverona.org

Congresso Provinciale ARCIGAY PIANETA URANO

E’ convocato a norma di Statuto il Congresso del Comitato Provinciale Arcigay “Pianeta Urano” Verona in prima convocazione venerdì 12 ottobre 2012 alle ore 19:30 e in seconda convocazione venerdì 12 ottobre 2012 alle ore 20:30, presso il Circolo ARCI Milk Verona LGBT Community Center, con il seguente ordine del giorno:

1) presentazione delle mozioni del XIV Congresso Nazionale Arcigay e dei relativi documenti, proposte di modifica allo statuto, OdG, ed eventuali indicazioni di indirizzo;

2) elezione dei delegati del Comitato Provinciale Arcigay Pianeta Urano al XIV Congresso Nazionale Arcigay;

3) discussione ed approvazione del progetto associativo e delle linee generali del programma triennale di attività del Comitato Arcigay Pianeta Urano Verona;

4) elezione delle cariche statutarie: Presidente, Vicepresidente, Consiglio Direttivo e Collegio dei Revisori dei Conti.

Il Presidente
Michele Breveglieri

Arcigay Pianeta Urano Verona
C/o Milk Verona Lgbt Community Center (Circolo ARCI) - Via Antonio Nichesola, 9 - Verona (San Michele extra)
Info: 346 9790553 - info@arcigayverona.org - www.arcigayverona.org

Michele Breveglieri candidato Segretario nazionale

Il presidente di Arcigay Pianeta Urano Verona, MICHELE BREVEGLIERI, si candida alla carica di Segretario Nazionale in accoppiata con FLAVIO ROMANI, coordinatore Arcigay Emilia Romagna, candidato presidente, con la mozione "Uguaglianza e Libertà", in competizione con l'attuale presidente nazionale PAOLO PATANE' in accoppiata con PAOLO FERIGO (ex presidente di Arcigay CIG Milano), come segretario, con invece la mozione "Liberiamo l'Uguaglianza". Il Congresso XIV Congresso Nazionale Arcigay, che eleggerà i nuovi  presidente  e segretario nazionali, si svolgerà a Ferrara nei giorni 23/24/25 Novembre 2012.

Link alle due mozioni congressuali:
:: UGUAGLIANZA E LIBERTA'
con candidato presidente FLAVIO ROMANI e candidato segretario MICHELE BREVEGLIERI
http://www.uguaglianzaeliberta.it/

:: LIBERIAMO L'UGUAGLIANZA
 con candidato presidente PAOLO PATANE' e candidato segretario PAOLO FERIGO.

http://liberiamoleguaglianza.wordpress.com/

Aids 2012: Italia, nessuna prevenzione

Oggi ad Washingon si apre la XIX Conferenza Mondiale sull'AIDS, e l'Italia si presenta con un debito di 260 milioni di euro e campagne pubbliche per la prevenzione mai avviate. Si apre questo fine settimana a Washington la XIX Conferenza Internazionale sull’Aids, il più grande evento mondiale in cui decisori politici, società civile e ricercatori si incontrano per fare il punto sulla lotta contro la pandemia e definire i prossimi passi da compiere per invertire la diffusione dell’Hiv e garantire l’accesso alla terapia antiretrovirale salvavita anche a coloro che vivono nei paesi meno sviluppati. L’Italia arriva all’appuntamento con il peso di un debito di 260 milioni di euro nei confronti del Fondo Globale per la Lotta contro l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria, aggravato da una totale mancanza di strategia per fronteggiare la pandemia nei paesi più poveri. L’impegno del nostro Paese per sconfiggere l’Aids si è infatti praticamente azzerato da quando, nel 2009, non è stato più finanziato il Fondo Globale e da allora non sono stati individuati canali alternativi. 

Comunicato stampa: Arcigay Pianeta Urano Verona

IL CONSIGLIO COMUNALE E L'AMMINISTRAZIONE RIPARTANO DAL 2012 SUI CITTADINI E LE CITTADINE LGBT 


 Comunicato Stampa: 6.07.2012


In relazione al dibattito apertosi sulla revoca delle mozioni anti-gay del ‘95, attendiamo fiduciosi i risvolti concreti della posizione laica assunta dal Sindaco, che già nel ’95 disse in aula che “quando si fa amministrazione non si deve assolutamente tenere in conto quelle che sono le proprie convinzioni religiose, perché si amministra tutti, i laici, i cattolici, gli omosessuali, gli eterosessuali, gli agnostici, quindi le decisioni devono prescindere da ogni considerazione religiosa e morale”. 


Riteniamo sia giunto il momento anche per questa città, e per i suoi amministratori, di riconoscere che i cittadini e le cittadine lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT), sono come tutti parte integrante della comunità e sono per essa una risorsa, producendo cultura, integrazione sociale, benessere economico, e spesso persino servizi gratuiti. 


Per parte nostra, da tempo ormai abbiamo dismesso pregiudiziali ideologiche verso chicchessia, come testimoniato dalla campagna sull’Hellas Verona di qualche anno fa e dagli spettacoli gratuiti portati in scena recentemente al Camploy. 


Vorremmo che si facesse lo stesso nei nostri confronti e nei confronti di tutta la comunità LGBT veronese. La revoca della mozione del '95 con cui i cittadini e le cittadine LGBT venivano definiti “contro natura” darebbe un segnale sul fatto che Verona e i suoi amministratori sono pronti a ripartire dal 2012. Diversamente, mentre tutto il mondo corre avanti, la città mostrerebbe a tutto il mondo di continuare a correre verso quello che Tosi stesso definì nel ’95 “moralismo oltre il limite del bigottismo”. 


Se poi sono le scelte pratiche e concrete che palazzo Barbieri vuole, non mancheremo di suggerirne presto alcune per aggiungere un risvolto pratico a quello simbolico, a partire dall'impostare una serie di collaborazioni con la comunità LGBT e le sue associazioni, per quanto senza oneri per l’amministrazione, sul piano della prevenzione della violenza e del bullismo omofobico, dell’accesso diffuso alla cultura LGBT, dell’apertura della città al turismo LGBT, ecc. 


Inizierebbe allora forse l'era della "Verona 2.0".

Michele Breveglieri
Presidente Arcigay Pianeta Urano Verona

Cell. 3453270022

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA MILK

Con piacere annunciamo la convocazione della prima assemblea del MILK Center, che è finalmente diventato associazione di promozione sociale affiliata ad ARCI. Sostengono questo progetto unitario Arcigay Pianeta Urano Verona, Arcilesbica Juliette & Juliette, GASP! Gruppo Salute e Prevenzione AIDS, Amici di Rebis e Gruppo Pesce Verona.

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA MILK
Il giorno martedì 3 luglio 2012, alle ore 20.00 in prima convocazione e alle ore 21.00 in seconda convocazione, è convocata la prima assemblea dei soci del “Milk LGBT Community Center”, di rencente affiliato ARCI. L’assemblea avrà luogo nei locali del suddetto circolo, in via Nichesola, 9.

 L’ordine del giorno sarà il seguente:

1. Registrazione dei Soci e delle Socie.

2. Presentazione del nuovo statuto del Milk, con relazione sui vantaggi e gli oneri che l’affiliazione ARCI porterà al circolo e sui conseguenti cambi da apportare alla sua gestione pratica ed economica.

3. Gestione del tesseramento congiunto fra le varie associazioni afferenti al circolo. 4. Gestione del calendario delle attività del circolo.

5. Gestione dei problemi connessi all’uso dei locali del circolo, alla sua apertura e chiusura, compresa la gestione dei rapporti col vicinato.

6. Gestione dei domini internet collegati al circolo e creazione di una newsletter che vada ad affiancarsi o a sostituire quelle già esistenti.

7. Lavori del gruppo di fund raising.

8. Creazione di un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS).

9. Programma attività associative per il secondo semestre del 2012.

10. Varie ed eventuali.

Per informazioni: info@milkverona.it
 Si prega di darne comunicazione entro 8 giorni dalla data dell’assemblea, come da statuto, sul calendario del circolo (www.milkverona.it ), sui siti delle associazion afferenti e presso la sede. NB: Per votare all’assemblea è necessario avere la tessera ARCI Milk.

 Luigi Turri
 Presidente MILK Verona LGBT Community Center

Mare Chiuso: Mercoledì 20 Giugno al MILK Center


Da sempre impegnato per la difesa dei diritti umani, con particolare (ma non esclusivo) riferimento ai temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, il comitato provinciale Arcigay Pianeta Urano Verona aderisce, insieme ad oltre 80 realtà in tutta Italia (l’elenco completo è disponibile al link: http://marechiuso.blogspot.it/2012/05/20-giugno-le-proiezioni-che-aderiscono.html), all’iniziativa “Mai Più Respinti” lanciata da ZaLab in collaborazione con Amnesty Italia e Open Society Foundations ospitando una proiezione del documentario Mare Chiuso, prodotto da ZaLab e diretto da Andrea Segre e Stefano Liberti (vedi marechiuso.blogspot.it). Il film affronta il tema dei tristemente noti respingimenti di profughi: tra il 2009 e il 2010, in seguito al trattato di amicizia Italia-Libia del 2008 e in applicazione degli accordi tecnici del 2007, centinaia di migranti in fuga dalle coste del Nordafrica sono infatti stati respinti senza essere identificati né avere accesso alla procedura di asilo. Sono stati rimandati in Libia dove sono stati imprigionati, torturati e deportati dalla polizia di Gheddafi. Molti erano richiedenti asilo, fuggiti da guerre e persecuzioni, dovute, per alcuni di loro (possiamo supporre) anche a motivi di orientamento sessuale e identità di genere.Verona è stata fra le prime città in Italia ad attivare un servizio specificamente rivolto alle persone perseguitate nei rispettivi Paesi d’origine per via della propria condizione di gay, lesbica o transessuale e che desiderino richiedere asilo. A questo Sportello Migranti GLBT, funzionante da diversi mesi e che già si è occupato, spesso con esito positivo, di numerosi casi, partecipa anche Arcigay Pianeta Urano, insieme ad altre associazioni veronesi (ARCI, Arcilesbica, ASGI, Il Germoglio). Forti di questa esperienza sul campo, sosteniamo quindi con convinzione l’iniziativa “Mai Più Respinti”, che chiede al governo italiano di cessare una pratica gravemente lesiva dei diritti umani. La proiezione di Mare Chiuso si svolgerà mercoledì 20 giugno a partire dalle ore 18.30 presso il Milk LGBT Community Center (Via Antonio Nichesola 9, 37132 Verona, S. Michele Extra). Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. 

Michele Breveglieri Presidente 
Arcigay Pianeta Urano Verona 

Daniele Speziari 
Responsabile Cultura Arcigay Pianeta Urano Verona 

Luigi Turri Presidente
Milk LGBT Community Center

Finalmente PRIDE! Sabato 9 giugno 2012 tutti a Bologna.

Finalmente PRIDE! Sabato 9 giugno 2012 tutti a Bologna. Il grande appuntamento annuale di tutta la comunità LGBTQ. Arcigay Pianeta Urano Verona si da appuntamento alle 9.45 della mattina del 9, alla Stazione di Verona Porta Nuova per scendere a Bologna tutt'insieme. Ore 14.30 concentramento in Piazza di Porta Saragozza
Mario Venuti, Silvia Mezzanotte, Antonella Lo Coco e L'Aura porteranno la loro musica in piazza Maggiore il 9 giugno a sostegno del Bologna Pride 2012, La grande mobilitazione della comunità Lgbt (lesbica, gay, bisex, transessuale) che quest'anno diventa anche una macchina di solidarietà a sostegno delle popolazioni emiliane colpite dal terremoto, mettendo in campo il cartellone di iniziative "Bologna Pride per l'Emilia": dai mercatini di parmigiano reggiano e prodotti agricoli dei territori martoriati dal sisma, all’asta dei biglietti per i concerti italiani di Madonna e delle opere d'arte donate da alcuni giovani creativi, dai carri allegorici lasciati in garage e conseguenti risparmi versati in donazione, ai gazebo di volontari per raccogliere donazioni in piazza, al party di finanziamento conclusivo, il più grande dell’Emilia Romagna (7000 partecipanti nel 2008) il cui utile sarà devoluto ai terremotati.

17 Maggio 2012 - Giornata Mondiale contro l'Omofobia



Le Associazioni e i gruppi del MILK VERONA LGBT COMMUNITY CENTER
nella GIORNATA MONDIALE CONTRO L'OMOFOBIA

Senegalese gay ottiene status di rifugiato politico


(IN QUESTO ARTICOLO DE L'ARENA, LA STORIA E' RACCONTATA IN MODO POCO PRECISO E NOI NON SIAMO MENZIONATI. SI TRATTA DI UN CASO CHE HA SEGUITO LO SPORTELLO MIGRANTI LGBT, E DI CUI SIAMO MOLTO FELICI!
Lorenzo Bernini

Giampaolo Chavan Verona. 

Il giovane senegalese non poteva che trovare nella città dell'amore il lieto fine delle sue traversie. A partire dal padre che voleva lavare l'onta di un figlio gay con il sangue. A continuare con il suo paese, il Senegal, che punisce fino alla morte «chiunque commetta un atto... con un individuo dello stesso sesso», recita l'articolo 319 del codice penale dello Stato africano. Da pochi giorni per il nuovo veronese, le sue vicissitudini, vissute fino a poche settimane fa, rimarranno un ricordo. Un brutto ricordo. La sua vita ha aperto un capitolo nuovo grazie alla convivenza con un giovane veronese. Ha fatto fatica a dichiarare la sua tendenza omosessuale, racconta il ricorso del suo legale, l'avvocato di Ravenna, Andrea Maestri. L'ha detto quando si è trovato sul precipizio della disperazione. Una sentenza del giudice di pace parlava chiaro: doveva tornare in Senegal. Era un clandestino e le leggi italiane non fanno sconti: se non hai un permesso di soggiorno, il tuo destino è segnato. Tornare a casa, voleva dire per lui rischiare la morte. Lo dice anche il Ministro dell'interno. Lo scrive nella decisione della commissione per il riconoscimento della protezione internazionale di Gorizia. Proprio perché gay nel suo paese, recita il provvedimento, «sarebbe sicuramente condannato e in carcere gli potrebbe succedere di tutto anche di essere ucciso». Alla luce anche di questa considerazione e della convenzione di Ginevra, la commissione non ha avuto dubbi e gli ha riconosciuto lo status di rifugiato politico. Fine dei tormenti. Stop alle paure dei controlli di polizia e carabinieri. E semaforo verde al suo nuovo amore veronese. È una storia da romanzo quello del giovane senegalese. È partito dal suo paese nel 2009 con visto turistico per la Spagna. In realtà, voleva andarsene per sempre dalla sua casa. Sapeva che nessuno nel suo paese poteva tollerare la sua attrazione verso le persone dello stesso sesso. Voleva venire in Italia. A Roma, c'era il figlio della prima moglie di suo padre. Nel frattempo, in Senegal si è venuto a sapere che lui era gay. Ed è scattato il ripudio dei famigliari. Non l'avrebbero mai accettato, lui l'ha capito subito. Li ha anche contattati e loro gli hanno fatto sapere che non lo volevano più vedere. È iniziato così il suo calvario. Ha lasciato Roma. Ha così iniziato a viaggiare lungo lo Stivale. Da clandestino. A Rimini e poi a Ravenna. E sono fioccati i decreti di espulsione. Il primo il 26 luglio 2010 a Rimini. Poi, inesorabile, è arrivata la sentenza del giudice di pace. Che, alla fine, riportava la parola-incubo: espulsione. «Il coming out come persona omosessuale», scrive il legale nel ricorso, «è maturato faticosamente». È stato il suo compagno veronese a spronarlo, a insistere perchè raccontasse, scrivesse alle autorità la verità. Che lui era gay, che se tornava in Senegal, la sua vita avrebbe assunto i contorni di un perimetro di una cella, che suo padre lo voleva uccidere. Che là, come purtroppo capita a volte anche qui in riva all'Adige, essere omosessuali è una vergogna. Da non dire a nessuno. E lui ha ceduto. Si è rivolto ad un legale. Ha spiegato e raccontato. È partito poi il ricorso, depositato il 25 novembre scorso in questura a Verona, la città dell'amore per antonomasia, di Romeo e Giulietta che ha così accolto un giovane discriminato. E pochi giorni fa la risposta del ministero dell'interno: «Sei un rifugiato politico» è stata la sentenza. Vuol dire che il senegalese può vivere qui. Che gli sono stati riconosciuti finalmente i diritti. I suoi diritti. Anche quello di vivere un amore con il suo compagno. 

Fonte: L'ARENA 
Pubblicato da Lorenzo Bernini su SPORTELLO LGBT MIGRANTI VERONA

VOTEFORYOURDIGNITY: ARCIGAY E ARCILESBICA VERONA PER UN VOTO DI DIGNITÀ

La campagna "Vote for your dignity" (Vota per la tua dignità) è un'iniziativa che noi di Arcigay Pianeta Urano Verona e Arcilesbica Juliette & Juliette abbiamo lanciato per la prima volta nel 2009 in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale e del Parlamento Europeo.
La campagna consiste nel segnalare ed invitare la popolazione lgbtq (e non solo) a votare, all'interno dei diversi partiti, per quelle candidate e candidati espressione del movimento lgbtq, ma anche per quelle/i che appoggiano e si riconoscono nelle nostre battaglie per i diritti civili e la dignità.
Anche in occasione delle elezioni amministrative veronesi del 6-7 Maggio 2012,chiediamo a tutti i candidati e candidate a Sindaco, a Consigliere Comunale e/o di Circoscrizione a Verona di sottoscrivere in tutto o in parte i 14 punti di impegno politico verso le persone LGBT che vivono a Verona. In base alle risposte date, daremo le nostre indicazioni di voto.
Perché?
Spesso, come persone lesbiche/gay/bi/transessuali ci sentiamo dire, o piuttosto ci viene fatto intendere fra le righe, che in questa fase di grave crisi economica alcuni temi (i nostri) sono fuori luogo e vanno tenuti fuori dalle campagne elettorali, da comizi o discorsi pubblici, dalle agende politiche di partiti e liste. Cosa che consideriamo sbagliata, culturalmente arretrata e umiliante.
In Italia, a differenza di altri Paesi europei ed extraeuropei, certi temi comi i diritti delle persone LGBTQ o la laicità dello stato, non è mai il momento di affrontarli: che ci si trovi in un periodo di crisi o di crescita, poco importa.
E’ dimostrato invece da molti studi, che è sbagliato scindere le tematiche delle libertà civili, sociali e sulla laicità dalle questioni economiche. Le dinamiche che si riscontrano nelle aziende e negli ambienti lavorativi più inclusivi, dove le persone LGBTQ (ma anche le donne, la "minoranza" più numerosa) si sentono invogliati/e a lavorare meglio e di più, vale anche su una scala più ampia: infatti, più uno stato è libero e riconosce uguali diritti ai propri cittadini, più è dinamico e sviluppato in economia. Più i cittadini si sentono riconosciuti e tutelati nel loro stile di vita, più si sentono parte della società e partecipi della crescita del bene pubblico.Pertanto, i riconoscimenti dei diritti civili delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans gender, queer e delle loro famiglie - una fetta tutt'altro che trascurabile della popolazione- sono fondamentali per la crescita, in tutti gli ambiti, del nostro Paese, che attualmente si mantiene agli estremi più bassi in tutte le graduatorie internazionali di benessere, libertà d’informazione e democrazia partecipativa.
Dove i diritti delle persone LGBTQ, come il matrimonio o una qualche forma di “Unione civile”, sono stati riconosciuti si è registrato anche un aumento di credibilità e dell’apprezzamento di quel Paese.
In questo Paese siamo milioni, e siamo amati e sostenuti da parenti ed amici, altrettanto (se non ancor più) numerosi. Anch’essi vorrebbero, per la nostra felicità e realizzazione personale, ma anche per il progresso del Paese, che fossero riconosciuti quei diritti fondamentali continuamente negati per sudditanza politica alle gerarchie ecclesiastiche cattoliche o per semplice disinteresse, se non addirittura ostilità. Non pochi personaggi politici hanno infatti fatto dell'astio e dell'intolleranza verso le persone LGBTQ la propria bandiera, o peggio, in mancanza di altri argomenti e iniziative, la propria ragione d'esistere: omofobia a volte velata o sottintesa, spesso manifesta e vantata. In Italia pochi si indignano, a partire dai politici, se un gay, una lesbica o un trans vengono derisi, picchiati o addirittura uccisi.
A questa vergogna bisogna mettere la parola fine al più presto. La lotta ad ogni forma di omofobia, discriminazione o bullismo omofobico in qualsiasi contesto è per noi una battaglia irrinunciabile, senza dimenticare il diritto alla salute, a non essere considerati cittadini di serie B nell'accesso a servizi o politiche sanitarie: la lotta e la prevenzione all’AIDS, alle MST (malattie sessualmente trasmissibili) in generale, la garanzia di tutele e servizi per le persone HIV+, una corretta educazione sanitaria e sessuale nelle scuole, la non discriminazione delle persone lgbt nelle donazioni del sangue.
E ancora, un Paese di ancora forte immigrazione come il nostro (nonostante la crisi), non può ignorare che, fra le migliaia di persone che fuggono dai loro Paesi d'origine per cercare una vita più dignitosa e migliore, molti sono gay, lesbiche o trans, in fuga da ancora più dure persecuzioni, dal carcere fino alla pena di morte, che subiscono unicamente a causa del loro orientamento sessuale. Verso di loro abbiamo dei doveri in termini di accoglienza, solidarietà, servizi e cittadinanza.

Piattaforma di impegno politico nei confronti dei cittadini LGBT
Area “lotta alle discriminazioni, violenza e omofobia”
1) Promuovere, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica (impegno già contenuto nella mozione regionale n°4 “MOZIONE PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA AD OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE LEGATA ALL’ORIENTAMENTO SESSUALE E ALLA IDENTITÀ DI GENERE”, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale del Veneto);
2) Adottare iniziative utili a far si che la giornata mondiale contro l’omofobia abbia nel territorio comunale un’adeguata risonanza e veda il massimo coinvolgimento delle istituzioni pubbliche (impegno già contenuto nella mozione regionale n°4 “MOZIONE PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA AD OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE LEGATA ALL’ORIENTAMENTO SESSUALE E ALLA IDENTITÀ DI GENERE”, approvata all’unanimità);
3) Sostenere progetti, in collaborazione con gli organismi istituzionali di competenza, per lo sviluppo di iniziative dedicate alla lotta contro le discriminazioni e alla prevenzione degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura discriminatoria, per eliminare stereotipi, pregiudizi e violenza (impegno già contenuto nella mozione regionale n°4 “MOZIONE PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA AD OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE LEGATA ALL’ORIENTAMENTO SESSUALE E ALLA IDENTITÀ DI GENERE”, approvata all’unanimità);
4) Contribuire alla realizzazione ed al funzionamento di una casa-accoglienza o di soluzioni similari per migranti LGBT richiedenti asilo o riconosciuti rifugiati a causa delle persecuzioni sofferte nel proprio Paese di provenienza in ragione del proprio orientamento sessuale e/o identità di genere (attuazione concreta della recente risoluzione dell’ONU, co-sponsorizzata dall’Italia, a protezione delle persone LGBT che subiscono persecuzioni nel mondo);
5) Aderire alla rete Ready – Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere;
6) Promuovere la costituzione di un osservatorio (con amministrazioni, prefettura, associazioni, mondo del lavoro) per l’analisi, la prevenzione e la denuncia dei fenomeni di discriminazione e violenza contro le persone LGBT, ivi inclusi gli episodi di bullismo omofobico e di violenza nell'ambito della famiglia;
7) Impegnarsi nel proprio partito/movimento/area politica affinché il legislatore nazionale approvi una normativa specifica che tuteli le cittadine ed i cittadini contro ogni forma di discriminazione legata all'orientamento sessuale e alla identità di genere (impegno già contenuto nella mozione regionale n°4 “MOZIONE PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA AD OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE LEGATA ALL’ORIENTAMENTO SESSUALE E ALLA IDENTITÀ DI GENERE”, approvata all’unanimità);
Area “promozione della salute e del benessere della persona”
8) Aumentare l’informazione, la prevenzione e la cura dell’HIV e delle altre malattie a trasmissione sessuale, mediante campagne di comunicazione mirate ai diversi target e interventi informativi a tutti i livelli contro il pregiudizio e la discriminazione delle persone affette da HIV;
9) Sostenere e promuovere i servizi di ascolto e consulenza (counseling psicologico, medico, legale, per migranti LGBT, gruppi di auto-mutuo-aiuto, etc.) realizzati gratuitamente dalle associazioni;
Area “famiglia, unioni e convivenze”
10) Promuovere forme e strumenti di riconoscimento locale delle unioni tra persone dello stesso sesso, adeguando regolamenti e normative di competenza comunale o sollecitando quelle di enti collegati, nei limiti della legislazione vigente, al fine di rispondere ai bisogni concreti delle coppie LGBT residenti a Verona nel senso sollecitato da più parti e in particolare dalle Istituzioni Europee, dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione;
11) Promuovere l'applicazione dei principi di non discriminazione a tutta l'attività amministrativa, ed in particolare per la fruizione dei servizi comunali, con particolare riferimento alla non discriminazione delle coppie formate da persone dello stesso sesso e dei figli di famiglie omo-genitoriali;
12) Impegnarsi nel proprio partito/movimento/area politica, affinché il legislatore nazionale approvi forme di riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso, nel senso sollecitato da più parti e in particolare dalle Istituzioni Europee, dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione;
Area “socialità, integrazione e turismo”
13) Contribuire alla realizzazione di spazi, iniziative ed eventi che favoriscano la socializzazione e l’organizzazione delle persone LGBT e la piena integrazione nella comunità locale;
14) Promuovere e contribuire alla realizzazione di spazi, iniziative ed eventi atti a favorire un’immagine turistica della città come città accogliente verso le persone LGBT, ovvero come città gay-friendly.

Io sottoscritto candidato/io sottoscritta candidata (barrare qui sotto e, solo nel secondo caso, specificare rispetto a quali punti ci si impegna):
___ mi impegno relativamente a TUTTI i punti sopra esposti.
___ mi impegno relativamente a PARTE dei punti sopra esposti, in particolare i punti seguenti (precisare quali scrivendo i numeri):
_________________________________________________________
NOME E COGNOME Candidato/a: _________________________________

Firma ___________________________________ Verona, lì _______________

Spedire il documento firmato via fax al numero 0455111564 o scannerizzato a presidente@arcigayverona.org

Giovanardi nega l'olocausto dei gay

Ogni volta che il senatore pidiellino CARLO GIOVANARDI apre bocca, ne fa uscire omofobia. Adesso lo scopriamo anche in versione negazionista e da falsificatore storico. Potrebbe essere interessante la sua teoria, come base di un racconto di fantascienza*, ma purtroppo le sue sono parole dette con convinzione, pronunciate senza nessun pudore il giorno della ricorrenza della Liberazione dal Nazifascismo. Il senatore, rispondendo ad un'intervista di Klaus Davi, minimizza l'olocausto verso le altre minoranze "non ebree" perseguitate come zingari, handicappati, testimoni di Geova, dissidenti politici, prigionieri, malati mentali, dicendo che il nazismo ha intrapreso "tutta una serie azioni" anche contro...", "Però ricordo anche che il movimento nazista era largamente rappresentato dai gay perché c’erano gay nazisti ai vertici del partito.” Le parole del senatore CARLO GIOVANARDI, hanno suscitato indignazione e raccapriccio. Le organizzazioni LGBT ed antifasciste chiedono che i vertici e i rappresentanti del suo partito, soprattutto quelli impegnati nelle campagne elettorali per le amministrative prendano le distanze.


Continua a leggere su: arcigayverona.org


Leggi anche: Arcigay Verona scrive a Giovanardi

Arcigay, grave atto di omofobia: sette ragazzi pestati in discoteca a Luino

Arcigay, grave atto di omofobia: sette ragazzi pestati in discoteca a Luino Sette ragazzi, tra i quali Marco Coppola, Presidente provinciale di Arcigay Verbania e componente della Segreteria nazionale sono stati vittima di una gravissima aggressione omofoba Nel corso della notte a Luino, in provincia di Varese, presso una nota discoteca cittadina nella frazione di Germignaga, sette ragazzi, tra i quali Marco Coppola, Presidente provinciale di Arcigay Verbania e componente della Segreteria nazionale dell'associazione sono stati vittima di una gravissima aggressione omofoba da parte della security del locale. I ragazzi stavano solo ballando su un cubo tra di loro quando, "identificati" come omosessuali, sono stati costretti a scendere, insultati, brutalmente pestati e infine allontanati dal locale. Su richiesta dei ragazzi sono intervenuti i carabinieri e al pronto soccorso dell'ospedale locale sono state prestate loro cure immediate e prodotti i relativi referti. "Questo episodio ", dichiara Paolo Patanè Presidente nazionale di Arcigay , "segna davvero un limite insopportabile. E' tragicamente simbolico che uno dei massimi dirigenti nazionali di Arcigay sia stato vittima di questa spregevole aggressione omofoba. A Marco Coppola e agli altri ragazzi la mia solidarietà, carica di rabbia per la brutalità ingiustificabile e l'odio subito, e per una battaglia che si infrange sempre su un muro di scandaloso silenzio ideologico". "Dov'è la coscienza della politica in questo Paese? Dov'è il legislatore?", continua Patanè che chiede l'immediato intervento delle Istituzioni locali e nazionali e delle Associazioni di categoria nei confronti di quel locale: "lanciamo una denuncia durissima nei confronti di un clima complessivo inasprito dalla crisi economica e sociale e che esige risposte definitive a livello normativo". "L'onorevole Paola Concia, immediatamente allertata, rivolgerà, su nostra richiesta, un'interrogazione parlamentare ai Ministri competenti e ci apprestiamo a denunciare quanto accaduto all'UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni) e all'Oscad (Osservatorio contro le discriminazioni delle Forze dell'ordine). Nessuna libertà è autentica per le persone gay, lesbiche e transessuali, se dobbiamo vivere con la paura di mostrarci com'è diritto di tutti. E' necessaria una buona legge contro l'omofobia subito: nessuno ci può chiedere di attendere ancora!", conclude il leader di Arcigay.

Arcigay Pianeta Urano Verona scrive a Giovanardi


Arcigay Pianeta Urano Verona scrive al Senatore (PDL) Carlo Giovanardi, dopo la sua orrenda uscita sul "bacio lesbico".
Gentile Senatore,
non prendiamo oggi la parola per replicare, punto per punto, alle sue più recenti esternazioni sul tema dell'omosessualità. Siamo pienamente consapevoli dei meccanismi mediatici vigenti in questo Paese e dei benefici, in termini di visibilità, che può trarre da dichiarazioni ad effetto, meglio ancora se di stampo reazionario e atte a solleticare l'atavica propensione all'intolleranza di una – ahinoi – larga fetta della popolazione italiana, qualunque personaggio non più sulla cresta dell'onda, che si tratti di cantanti sanremesi o di ex esponenti di governo.
Prova ne è il presente intervento, che ci sta rendendo complici, nostro malgrado, di tali meccanismi, in un'epoca storica in cui sarebbe al contrario urgente dare voce a istanze che non riescono con la stessa facilità ad attirare l'attenzione dei media. Pensiamo a realtà tutt'altro che rare nelle provincie di Verona e Vicenza, che il nostro comitato ha l'onore di rappresentare: giovani, ragazzi e ragazze, costretti all'isolamento e resi ancora più fragili dall'attuale congiuntura economica, che lungi dal favorire la loro indipendenza e la realizzazione dei loro progetti di vita li vincola a famiglie all'interno delle quali si sentono estranei e male accetti; anziani omosessuali (poiché ne esistono, e molti) che si trascinano dietro il peso di una vita trascorsa nella negazione di sé e nella vergogna, senza che l'arrivo di tempi relativamente più liberali abbia contribuito ad alleviare la loro solitudine; e infine, più banalmente, coppie potenzialmente felici che a San Valentino non potranno manifestare liberamente il loro affetto senza che si abbatta su di loro lo stigma di una società educata, da lei come da molti altri suoi colleghi, ad umiliare e a disprezzare l'espressione di sentimenti che nulla hanno a che vedere con funzioni corporali come quelle da lei evocate.Troviamo avvilente che realtà a tal punto complesse e meritevoli di rispetto vengano ridotte ad una questione di organi utilizzati più o meno correttamente o di orifizi di varia natura, come se l'omosessualità non comportasse anche, e forse principalmente, l'omoaffettività. Troviamo rivoltante che il nostro essere più profondo, ciò che plasma e condiziona – che lo si voglia o meno – numerosi e non secondari aspetti della nostra esistenza, a partire dal nostro rapportarci al mondo esterno, serva da pretesto a dichiarazioni di pessimo gusto o a considerazioni moralistiche spicciole, che nemmeno rendono onore – crediamo – al patrimonio culturale del cristianesimo che lei ritiene probabilmente di contribuire a salvaguardare, ignorando che proprio tale atteggiamento di ostinata e miope  chiusura, non più condiviso dalla maggioranza dei credenti in Italia, rischia di nuocere alla causa di questa religione, che non è nata per accanirsi contro chi, come detto, già si trova in gravi condizioni di isolamento, di discriminazione e di sofferenza, né tanto meno può appiattirsi sul versante opposto rispetto alla spiritualità, quello appunto delle funzioni corporali, degli organi e degli orifizi.Auspichiamo pertanto, per concludere, che in futuro il dialogo con chi come lei rappresenta le istituzioni di questo Paese possa svolgersi con modalità maggiormente rispettose della dignità umana e con l'impiego di argomentazioni più consone ad una tematica assai più articolata e profonda di quanto lei voglia credere, e sulla quale la invitiamo a documentarsi senza preconcetti o preclusioni.Nella speranza che le nostre parole trovino ascolto, le porgiamo i nostri più cordiali saluti.  Verona, 14 febbraio 2012

Per il Comitato Arcigay Pianeta Urano Verona

Michele Breveglieri
Laura Pesce
Giovanna Bassan
Daniele Speziari
Raffaele Ladu
Zeno Menegazzi
Fabrizio Collareda

nonostante la scarsa considerazione in cui meriterebbe di essere tenuto il personaggio, abbiamo comunque ritenuto di reagire alle più recenti dichiarazioni dell'ex esponente del governo Berlusconi, Carlo Giovanardi. Vi mando di seguito: (1) la nostra risposta; (2) una versione leggermente modificata che ciascuno/a di voi può copiare e incollare e inviare all'indirizzo:  giovanardi_c@posta.senato.it .

Scrivete anche voi al Senatore Giovanardi!
(Testo Modello)
Verona, 14 febbraio 2012

Gentile Senatore,
mi rivolgo a lei per replicare, punto per punto, alle sue più recenti esternazioni sul tema dell'omosessualità. Come tutti, sono pienamente consapevole dei meccanismi mediatici vigenti in questo Paese e dei benefici, in termini di visibilità, che può trarre da dichiarazioni ad effetto, meglio ancora se di stampo reazionario e atte a solleticare l'atavica propensione all'intolleranza di una – ahimè – larga fetta della popolazione italiana, qualunque personaggio non più sulla cresta dell'onda, che si tratti di cantanti sanremesi o di ex esponenti di governo. Prova ne è il presente messaggio, che mi sta rendendo complice, mio malgrado, di tali meccanismi, in un'epoca storica in cui sarebbe al contrario urgente dare voce a istanze che non riescono con la stessa facilità ad attirare l'attenzione dei media. Penso a realtà tutt'altro che rare nelle varie provincie italiane: giovani, ragazzi e ragazze, costretti all'isolamento e resi ancora più fragili dall'attuale congiuntura economica, che lungi dal favorire la loro indipendenza e la realizzazione dei loro progetti di vita li vincola a famiglie all'interno delle quali si sentono estranei e male accetti; anziani omosessuali (poiché ne esistono) che si trascinano dietro il peso di una vita trascorsa nella negazione di sé e nella vergogna, senza che l'arrivo di tempi relativamente più liberali abbia contribuito ad alleviare la loro solitudine; e infine, più banalmente, coppie potenzialmente felici che a San Valentino non possono manifestare liberamente il loro affetto senza che si abbatta su di loro lo stigma di una società educata, da lei come da molti altri suoi colleghi, ad umiliare e a disprezzare l'espressione di sentimenti che nulla hanno a che vedere con funzioni corporali come quelle da lei evocate.
Trovo francamente avvilente che realtà a tal punto complesse e meritevoli di rispetto vengano ridotte ad una questione di organi utilizzati più o meno correttamente o di orifizi di varia natura, come se l'omosessualità non comportasse anche, e forse principalmente, l'omoaffettività. Trovo allo stesso modo rivoltante che il nostro essere più profondo, ciò che plasma e condiziona – che lo si voglia o meno – numerosi e non secondari aspetti della nostra esistenza di omosessuali, a partire dal nostro rapportarci al mondo esterno, serva da pretesto a dichiarazioni di pessimo gusto o a considerazioni moralistiche spicciole, che nemmeno rendono onore – credo – al patrimonio culturale del cristianesimo che lei ritiene probabilmente di contribuire a salvaguardare, ignorando che proprio tale atteggiamento di ostinata e miope  chiusura, non più condiviso dalla maggioranza dei credenti in Italia, rischia di nuocere alla causa di questa religione, che non è nata per accanirsi contro chi, come detto, già si trova in gravi condizioni di isolamento, di discriminazione e di sofferenza, né tanto meno può appiattirsi sul versante opposto rispetto alla spiritualità, quello appunto delle funzioni corporali, degli organi e degli orifizi.
Auspico pertanto, per concludere, che in futuro il dialogo fra la nostra comunità e chi come lei rappresenta le istituzioni di questo Paese possa svolgersi con modalità maggiormente rispettose della dignità umana e con l'impiego di argomentazioni più consone ad una tematica assai più articolata e profonda di quanto lei voglia credere, e sulla quale la inviterei a documentarsi senza preconcetti o preclusioni.
Nella speranza che le mie parole trovino ascolto, le porgo i nostri più cordiali saluti.