OMOFOBIA/ "SPEGNIAMO L'ODIO!", LA CAMPAGNA DI ARCIGAY

OMOFOBIA/ "SPEGNIAMO L'ODIO!", LA CAMPAGNA DI ARCIGAY FINANZIATA DAL CONSIGLIO D'EUROPA. APPELLO AI SENATORI PER L'ESTENSIONE PIENA DELLA LEGGE MANCINO
Bologna, 20 dicembre 2013 - Si intitola "Spegniamo l'odio!" il video contro l'omotransfobia realizzato da Arcigay, finanziato dal Progetto LGBT del Consiglio d’Europa nell’ambito delle attività previste dalla Raccomandazione CM/Rec(2010)5 agli Stati membri sulle misure volte a combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. L'animazione, diffusa oggi nel web e firmata Latte creative, raccoglie espressioni e frasi omofobe  pronunciate da politici e personaggi pubblici italiani e diffuse dai mass media generalisti. Si riconoscono in particolare le parole di Vittorio Sgarbi, Daniela Santanchè, Giancarlo Gentilini, Giancarlo Cerrelli, Pino Scotto, Mariano Apicella, Romano La Russa, Padre Livio (Radio Maria), Alessandra Mussolini. "È un atto d'accusa contro le parole di odio e di disprezzo di cui sono oggetto quotidianamente le persone lgbt" spiega Flavio Romani, presidente di Arcigay. "Troppe persone, a volte anche in ruoli istituzionali, le usano con disinvoltura senza preoccuparsi minimamente della pericolosità di certi messaggi, che anzi amplificano utilizzando il megafono dei mass media".

Il Nuovo volto del PD. In Europa voto Clericale. Indignazione di Arcigay


UE/ RISOLUZIONE ESTRELA AFFOSSATA GRAZIE A 5 VOTI PD. ARCIGAY : "RENZIANI CAVALLO DI TROIA CLERICALE NELLA SINISTRA. IL NEOSEGRETARIO CHIARISCA" 

Bologna, 12 dicembre 2013 - "Con sconcerto e rabbia apprendiamo dell'esito del voto del Parlamento europeo sulla risoluzione Estrela, un testo che avrebbe impegnato gli stati membri alla tutela dei diritti riproduttivi e dell’autonomia delle donne su questioni come la contraccezione, l’accesso all’interruzione di gravidanza, la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili e l’educazione sessuale, ma anche nella lotta contro l’omofobia". Flavio Romani, presidente di Arcigay, insorge contro la deplorevole condotta degli europarlamentari Pd che, contro le indicazioni del gruppo, hanno contribuito allo sciagurato esito del voto finale: "determinanti nella bocciatura - spiega Romani - i cinque voti degli europarlamentari italiani Pd, tutti dichiaratamente renziani, Vittorio Prodi, Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Patrizia Toia e del capogruppo David Sassoli".

Verona: Convegno "Contro Natura?" in Gran Guardia

Circolo Pink GLBTE Verona, Arcigay Pianeta Urano Verona, Milk center Verona, Gruppo Lieviti – Bisessuali, pansessuali e queer, Arcilesbica Verona, Sportello Migranti LGBT Verona 

Sabato 9 novembre 2013 ore 15-19 presso la Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia - Piazza Bra Verona Vi invitano al Convegno: “Contronatura?”. Lesbiche, gay, bisessuali, asessuali, trans*, intersex/dsd si interrogano sul loro posto nel creato” 

Dopo il convegno festa/cena al Pink di Verona "Naturalis Splendor" dalle 20.00 in poi. 

Verona LGBT contro omofobia e fascismo


Se volevano una risposta, l'hanno avuta eccome! Eravamo in tanti il 21 settembre contro il Convegno della cattiveria, dell'oscurantismo e del fascismo. Gioia, amore, musica e colori contro odio e grigiume. Una Non-stop dalle 8 del mattino fino a sera inoltrata, in centinaia abbiamo presidiato e sfilato per dire NO all'OMO - TRANSFOBIA!

Guarda la Gallery su: CitizenPost

Verona LGBT contro omofobia e fascismo La città dell’amore come non l’avete mai vista. Le immagini di una splendida Verona LGBT durante il presidio e il corteo contro l’omofobia e il fascismo che, sabato 21 settembre, hanno visto sfilare per le strade della città veneta centinaia di persone, tra attivisti e cittadini comuni, di ogni orientamento sessuale.

Arcigay: La schizofrenia liberal di Flavio Tosi


CONVEGNO OMOFOBO A VERONA. ROMANI (ARCIGAY) A TOSI: "LA SUA È SCHIZOFRENIA LIBERAL" 

Bologna, 13 settembre 2013 - "Ci impressiona che il Sindaco Tosi non tenga minimamente conto dei contenuti degli eventi che va a patrocinare, mettendo sullo stesso piano uno spettacolo sulla diversità con un convegno omofobo": così Flavio Romani, presidente di Arcigay, replica al sindaco di Verona Flavio Tosi che ha dato il suo patrocinio al convegno "La teoria del gender: per l'uomo o contro l'uomo?", in programma nella città scaligera il prossimo 21 settembre. "Mettere sullo stesso piano - prosegue Romani - un evento che nulla toglie agli altri cittadini, ma anzi parla di convivenza tra diversità, come fu Divercity nel 2011, e uno che invece censura di fatto la abusiva e innaturale esistenza di altri cittadini, come il convegno sul gender e questa buffa parola inventata che è “l’omosessualismo”, è una cosa molto diversa. Il sindaco evidentemente è preda di una sorta di schizofrenia liberal in cui la libertà di opinione diventa un feticcio senza assunzioni di responsabilità politica e culturale su nulla: deve solo sperare che nessuno gli chieda il patrocinio per un congresso revisionista sull’olocausto o per un’assise pseudo-scientifica sulla superiorità della razza bianca. O patrocinerà anche quelli?". "Citando il patrocinio allo spettacolo Divercity del 2011 - argomenta il presidente di Arcigay - che Arcigay allora salutò come “primo segnale di discontinuità rispetto agli errori del passato”, Tosi dimentica poi di dire che non a caso non fu lui nell’allora maggioranza a presenziare all’apertura dello spettacolo, ma soprattutto che da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: la sua maggioranza di oggi (non quella di allora) ha infatti bocciato senza troppi dubbi una mozione contro l’omofobia e di superamento delle mozioni omofobe del '95. Tosi - conclude Romani - ha scelto di riprendere tranquillamente la strada della continuità con il passato omofobo che purtroppo ha caratterizzato per lunghi anni la città di Verona: se ne assuma almeno la responsabilità sia politica che culturale".

Comunicato Stampa

Convegno omofobo a Verona: NOI CI SAREMO!

Verona Sabato 21 settembre 2013 -
Piazza Bra, davanti al Palazzo della Gran Guardia - dalle ore 8.00 del mattino, ore 18.00 del pomeriggio.

Noi ci saremo! Presidio per i diritti gay-lesbici-bisex-trans-intersex e queer. 


Per contrastare l’omofobia dei Tosi-boys e contestare gli pseudo-scienziati che parteciperanno al convegno “La teoria del gender: per l’uomo o contro l’uomo”, in pratica un’accozzaglia malassortita di antievoluzionisti e integralisti cattolici, il tutto con patrocinio di Comune e Provincia, sala gratis e saluti del vescovo, del sindaco e del presidente della Provincia di Verona. Presidio creativo con fantastici giochi a premi all’insegna del famoso torneo Tocachi-acitocatoca Il presidio va avanti tutto il giorno, per chi arriva da fuori Verona e non volesse passare tutta la giornata in Piazza consigliamo di esserci dalle 15.00 in poi, dato che da quell'ora entrerà nel vivo, altrimenti noi saremo in Piazza dalle 8.00 del mattino.

Partecipate numerosi, l’iniziativa ha già raccolto moltissime adesioni a livello locale, regionale e nazionale Vieni con noi A sbeffeggiare I supereroi I super super super Tosi-boys E’ una produzione: Circolo Pink GLBTE Verona, Arcigay Pianeta Urano Verona, Milk center Verona, Gruppo Lieviti - Bisessuali, pansessuali e queer, Arcilesbica Verona, Sportello Migranti LGBT Verona. 

Convegno alla Gran Guardia. Noi ci saremo!

COMUNICATO STAMPA CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE 
Il lupo perde il pelo ma non il vizio 

Convegno Gran Guardia, Verona 21 settembre 2013 - Noi ci saremo! 

Ci risiamo. L’ennesima (pericolosa) iniziativa in odor di integralismo cattolico e di omofobia, bifobia e transfobia, patrocinata dalla Provincia e dal Comune di Verona, che fornisce gratuitamente anche la sala convegni e parte del loggiato del palazzo della Gran Guardia, è alle porte. Il Convegno sarà aperto con la "benedizione" e i saluti di Flavio Tosi - Sindaco di Verona, Giovanni Miozzi Presidente della Provincia di Verona e dal Vescovo di Verona Giuseppe Zenti. Per il 21 settembre prossimo il Movimento europeo difesa della vita e l’associazione Famiglia Domani organizzano un convegno dal titolo “La teoria del gender(1): per l’uomo o contro l’uomo?”. Le due associazioni, ambedue impegnate nella difesa della famiglia “intesa come stabile e cosciente relazione di vita, spirituale e materiale, tra un uomo e una donna” (Movimento europeo difesa della vita) e nella “promozione dei valori familiari naturali e cristiani minacciati dalla degradazione culturale e morale del nostro tempo” (associazione Famiglia Domani), basterebbero da sole a identificare di che tipo di convegno si tratterà. Tra i loghi presenti sui manifesti del convegno anche quello del “Centro culturale Nicolò Stenone”, presieduto nientemeno che dal consigliere comunale, noto per i suoi interventi sessisti e omofobi, Alberto Zelger. I relatori invitati a partecipare al convegno sono ovviamente in linea con il tenore dello stesso: un gruppo di professori in parte provenienti dalle università cattoliche, in parte dipendenti pubblici, tutti rigorosamente cattolici e quasi tutti impegnati a vario titolo nella diffusione delle loro “idee” su quotidiani, periodici, radio e siti web:

 - Roberto de Mattei, docente di Storia della Chiesa, Università Europea di Roma (università fondata dalla Congregazione dei Legionari i Cristo nel 2005). Noto per le sue posizioni antievoluzioniste, pubblicizzate anche in ambiti istituzionali, per la sua critica al relativismo e alle linee di pensiero affermatesi nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. E’ un noto “opinionista” di Radio Maria. Famosa sul web la sua interpretazione delle catastrofi naturali come castigo divino: in occasione del terremoto del 2011 in Giappone ha dichiarato che le catastrofi naturali possono essere, e talora sono esigenza della giustizia di Dio. Per i bimbi innocenti morti nella catastrofe accanto ai colpevoli si è trattato di un battesimo di sofferenza con cui Dio ha inteso purificare le loro anime.

 - Mario Palmaro, docente di Filosofia del Diritto, Università Europea di Roma. E’ redattore del mensile cattolico Il Timone e collabora con i quotidiani Il Foglio, Il Giornale, il mensile Studi cattolici e altre riviste specializzate. Tiene mensilmente la rubrica "Incontri con la bioetica" a Radio Maria. È segretario generale della Fondazione Emit Feltrinelli di Milano, presidente nazionale del Comitato Verità e Vita, membro dell’Associazione Giuristi per la Vita e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani per la sezione di Monza e Brianza. In un articolo dichiara: “L'omosessualità è una condizione patologica. Dalla quale, se si vuole, si può uscire”.

 - Chiara Atzori, infettivologa, lavora all’ospedale Luigi Sacco di Milano. Sostenitrice accanita della teoria “riparativa”, in un intervento a Radio Maria ha affermato: “Credo che non sia ragionevole negare che nei paesi dove è avvenuta la normalizzazione dell’omosessualità […] i risultati sanitari sono stati devastanti. Questo è un dato di realtà che si evince sia dagli studi epidemiologici degli Stati Uniti, direi ancora di più dai dati inglesi, in cui veramente la prevalenza delle infezioni nella popolazione omosessuale sono estremamente elevate ma soprattutto dove, purtroppo, anche la propagazione di una normalizzazione dell’omosessualità non fa altro che incrementare anche i comportamenti cosiddetti esplorativi”.

 - Matteo D’Amico, docente di filosofia ad Ancona – AESPI (Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante);

- Luca Galantini, docente di Storia del Diritto Moderno, Università Europea di Roma. Svolge attività di giornalista pubblicista, collaborando come editorialista sui temi di storia delle istituzioni politiche, relazioni internazionali e diritti umani sui quotidiani nazionali Avvenire, Libero, Domenicale, Liberal, Secolo d’Italia, e sulle riviste Fondazione Benecomune, Radici Cristiane;

 - Dina Nerozzi, neuropsichiatra infantile, docente di Psiconeuroendocrinologia, Università di Tor Vergata di Roma. Si è spesa contro la legge 194 mentre, in merito al “gender”, scrive: “L'ideologia di genere è il tentativo di cancellare le leggi della biologia, della genetica, delle scienza naturali, ritenute obsolete a fronte dell'avanzare della tecnologia, e la loro sostituzione con artifici giuridici inventati dall'uomo. È dunque un'ideologia che dichiara guerra non solo alla natura ma anche alla scienza e utilizza il potere giudiziario per imporre una precisa agenda politica”. 

Sono questi i personaggi che, secondo la dicitura apposta sulla richiesta al Comune di Verona di patrocinio e concessione della Gran Guardia, dovrebbero “fornire alcuni elementi di conoscenza su un fenomeno culturale che sta attraversando l’Europa e il mondo intero, senza condizionamenti idelogici, ma affrontando la questione con gli strumenti della ragione e della scienza”. Una colossale bufala, una conferma, se mai ce ne fosse bisogno, delle posizioni omofobe legate al più becero integralismo cattolico di sindaco e giunta comunale, basti ricordare la recente bocciatura, lo scorso 18 luglio, dell’ordine del giorno proposto dal centrosinistra per revocare le vergognose mozioni del 1995, con l’intervento del sindaco che dichiarava di non voler prendere posizione su fatti inerenti l’etica e la morale. Altra colossale bufala, evidentemente, visti i ponti d’oro costruiti per le suddette, discutibili associazioni e per Zelger, che nel dibattito del 18 luglio scorso si è distinto per i suoi interventi omofobi al limite dell’incitamento alla violenza. I gruppi e le associazioni lgbtqe, che da anni lavorano sul territorio veronese lottando contro le discriminazioni e per i diritti di cittadinanza, invitano i cittadini e le cittadine a protestare contro questo ennesimo evento di chiaro stampo fascista e annunciano la loro presenza durante la giornata del convegno. 

Noi ci saremo. Firme: Circolo Pink GLBTE Verona, Arcigay Pianeta Urano Verona, Milk center Verona, Gruppo Lieviti - Bisessuali, pansessuali e queer, Arcilesbica Verona, Sportello Migranti LGBT Verona. Per adesioni: info@circolopink.it - info@milkverona.it

Martedi 10 settembre 2013 alle ore 19.30 presso la sede del Milk in Via Nichesola a San Michele - Verona, riunione per decidere le modalità di partecipazione al convegno e al presidio che faremo all'esterno della Gran Guardia, la riunione è aperta a tutte e tutti.

CL interrompa la raccolta firme contro la legge anti omo-transfobia

OMOFOBIA, RACCOLTA FIRME AL MEETING. ROMANI (ARCIGAY): " CL COME PONZIO PILATO. CHE LA RACCOLTA FIRME SIA SOSPESA, ALTRIMENTI LA COMPLICITA' E' EVIDENTE"

Bologna, 22 agosto 2013 - "La precisazione diffusa ieri a tarda sera da Comunione e Liberazione e attraverso la quale si vorrebbe chiarire l'estraneità degli organizzatori del Meeting alla raccolta firme contro la legge anti-omotransfobia sembra scritta da Ponzio Pilato": Flavio Romani, presidente di Arcigay, ritiene del tutto insufficiente e torbida la presa di posizione di Cl riportata oggi dai mezzi di informazione. "Non basta lavarsene le mani - mette in chiaro Romani - se davvero quell'iniziativa non è in sintonia con le posizioni dell'organizzazione è nell'interesse del Meeting stesso che sia subito interrotta. Altrimenti il senso della nota diffusa ieri sera dai portavoce del Meeting è solo quello di distinguere i sicari dai mandanti.Distinzione puerile e subdola che non attenua, anzi semmai aggrava,il peso della responsabilità del Meeting. Su temi come la violenza non facciamo sconti - conclude Romani - sospendano la raccolta firme oppure se ne assumano in pieno la responsabilità",

Ordine nazionale degli psicologi smentisce i cattolici omofobi


GAY: ORDINE PSICOLOGI, GRAVISSIME PAROLE SU OMOSESSUALITA' COME MALATTIA


Milano, 23 ago. (Adnkronos Salute) - "E' gravissimo che i detrattori della legge anti-omofobia ripropongano, tra le altre, l'idea che l'omosessualita' sia una malattia da curare e, di conseguenza, che l'orientamento omosessuale sia da modificare, contraddicendo palesemente quanto, invece, da anni sostiene la comunita' scientifica internazionale che, a ragione, ha da tempo rigettato le cosiddette terapie di conversione e riparative". Lo afferma in una nota Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi. "Affermare che l'omosessualita' possa essere curata o che l'orientamento sessuale di una persona si debba modificare, come recentemente dichiarato dal vicepresidente Unione giuristi cattolici italiani - sottolinea Palma - e' una informazione scientificamente priva di fondamento e portatrice di un pericoloso sostegno al pregiudizio sociale ancora cosi' fortemente radicato nella nostra societa', come dimostrano, purtroppo, i sempre piu' diffusi fatti di cronaca". "Ribadisco, se mai ce ne fosse bisogno - conclude Palma - che gli psicologi, secondo il Codice deontologico, non possono prestarsi ad alcuna 'terapia riparativa' dell'orientamento sessuale di una persona, bensi' collaborare con i propri pazienti nel caso di disagi relativi alla sfera sessuale siano essi avvertiti dagli eterosessuali cosi' come dagli omosessuali". (Com-Opa/Col/Adnkronos) 23-AGO-13 12:38

L'OMOFOBIA NON E' UN OPINIONE!

I cattolici si stanno stracciando le vesti, gridando al Liberticidio, facendo sit-in, raccogliendo firme, gridando parole forti come "vogliono far tacere le nostre coscienze", o "No alla legge liberticida" con cartelli che scimiottano quelli del movimento omofobo francese "Manif pour tout", pur di fermare o depotenziare la prevista Legge contro l'Omo-transfobia. Le stesse persone che gridano al liberticidio, sono poi le stesse che sui loro blog o siti inneggiano e plaudono alla legge Russa (quella si veramente liberticida e assassina) che vieta la "Propaganda gay". Non si può avere la libertà di discriminare, insultare, aggredire, permettere omicidi o indurre al suicidio (come ha fatto di recente un giovanissimo gay di 14 anni e riportato da tutti i giornali). Perciò ancora una volta ribadiamo:
Cari cattolici... L'OMOFOBIA NON E' UN OPINIONE! FATEVENE UNA RAGIONE!
Riportiamo sotto l'articolo di Tommaso Cerno sulla Repubblica-Espresso del 19 Agosto.

Europride 2013: Un'occasione mancata

Da francofilo quale sono, non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di una breve vacanza in una delle città francesi che ancora conoscevo poco: Marsiglia, sede dell'Europride 2013. Avrei così potuto unire l'utile al dilettevole: manifestare, entrare in contatto con un movimento LGBT diverso da quello italiano cui sono abituato, e al contempo concedermi delle escursioni e dei giri per musei e per i vari siti turistici. Ahimé, soltanto questa seconda parte del programma può dirsi riuscita, mentre l'Europride in sé si è rivelato un buco nell'acqua (a voler essere generosi). Già nei giorni immediatamente precedenti la mia partenza, avevo fiutato un'aria poco promettente: la sfilata di sabato 20 luglio era infatti stata anticipata da dieci giorni di eventi di varia natura e da serate in discoteca che, come ho potuto apprendere dai gruppi Facebook dedicati all'Europride, sono state spesso annullate con un preavviso minimo, e dopo che molti si erano già procurati i biglietti. Cambi di programma improvvisi, comunicazione delle informazioni carente, luoghi degli eventi troppo distanti gli uni dagli altri, prezzi assurdi... Sotto tiro gli organizzatori, i quali a loro volta accusavano il Comune, guidato, sembra, da un omofobo che 32 anni fa, da deputato, votò contro la depenalizzazione dell'omosessualità. Insomma, fin dal 10 luglio, data di inizio dell'Europride, le polemiche sono state particolarmente infuocate, tanto da scoraggiare anche persone motivate come me che, non fosse stato per le spese già sostenute, sarei stato indotto a rinunciare ad imbarcarmi in qualcosa di tanto fallimentare. Non un commento positivo da parte di chi stava partecipando alle serate. Ma tant'è: potevo sempre sperare nella riuscita della sfilata finale. 
Effetto ottico sulla piazza del Vieux Port, prima dell'inizio della sfilata
10.000 partecipanti secondo la polizia, 50.000 secondo gli organizzatori: questi i numeri forniti dalla stampa. Numeri molto più vicini a quelli di un pride non dico nazionale ma addirittura regionale (come quello di Vicenza) che a quelli di un Europride (a Roma, ricorderete, eravamo un milione!). Quali le cause di un tale insuccesso? Numerose sono quelle avanzate dai vari commentatori in rete, e personalmente le ritengo tutte plausibili (e che ci servano di lezione!). Innanzitutto, la frammentarietà del movimento LGBT marsigliese, litigioso e incapace di comunicare all'esterno, in particolare a livello europeo; l'amministrazione comunale, che potrebbe effettivamente aver messo i bastoni fra le ruote contribuendo a sabotare un evento di una tale rilevanza internazionale; la scarsa propensione delle persone LGBT francesi a tornare in piazza a mobilitarsi dopo aver ottenuto il "mariage pour tou(te)s". 
Non concordo invece con l'opinione di chi sostiene che l'Europride si sarebbe dovuto svolgere a Parigi e non a Marsiglia. Credo anzi che questi eventi servano proprio a far progredire contesti che hanno bisogno di crescere e che presentano particolari problematiche sociali, piuttosto che a raccogliere milioni di persone in una metropoli che non ha nulla da guadagnarci. Aggiungo anche che un "Pride del Mediterraneo" avrebbe avuto un senso enorme, proprio perché questo mare unisce realtà molto diverse fra loro: non soltanto la Francia del matrimonio egualitario, ma anche l'Italia e la Grecia degli omosessuali senza diritti e delle ingerenze delle rispettive chiese, la Turchia in rivolta contro Erdogan, e il Nord Africa delle "primavere arabe", della deriva islamista e della persecuzione dell'omosessualità. Quante tematiche si sarebbero potute affrontare! E invece, questo Europride si è rivelato, in primo luogo, il pride dei marsigliesi, e nemmeno di tutti. Di europeo, si è visto ben poco, a mio avviso. Davvero un'occasione sprecata. Speriamo vada meglio il prossimo anno, a Oslo.

Daniele Speziari
Responsabile Cultura Arcigay Pianeta Urano Verona 

Le Sorelle della Perpetua Indulgenza all'ingresso dell'Europride Beach

Verona: Dal 1995 Nulla è cambiato




Sul tentativo di revoca delle Mozioni Omofobe approvate nel 1995, a Verona nulla è cambiato

Comunicato Stampa:  Circolo pink GLBTE Verona - Arcigay Pianeta Urano Verona - Milk Lgbt Center Verona - Arcilesbica Verona

 Il clima da medioevo sessista che 18 anni fa approvò le ormai troppo famose mozioni omofobe è ricomparso oggi in tutto il suo cinico splendore. Ieri, 18 luglio 2013, il centrosinistra veronese ha provato con una contro-mozione, che alleghiamo a firma di Mauro De Robertis (SEL) e Michele Bertucco (PD), a riparare a quanto fatto il 14 luglio 1995, quando venne approvata dall'allora giunta Sironi (Forza Italia) la mozione n. 336, altamente lesiva nei confronti delle persone omosessuali e transessuali. 

Aggressione a Torino: Arcigay - Subito una legge

Flavio Romani - Presidente Arcigay
Bologna, 13 luglio 2013 – “Omofobia e transfobia sono problemi diffusi, nessuna città può dirsene estranea”: dopo il pestaggio omofobo subito a Torino da 4 giovani gay all’uscita di un locale, Flavio Romani,presidente di Arcigay, replica al sindaco Piero Fassino. “Mi ha colpito la sorpresa con cui il primo cittadino ha commentato la grave aggressione di pochi giorni fa – prosegue Romani -. Torino, è vero, è un territorio pioniere di buone pratiche ma l’Italia è un Paese omofobo, che non riesce a legiferare sui diritti delle persone gay, lesbiche e trans e che ancora oggi non isola e sanziona le violenze che queste persone subiscono. E non perchè queste violenze si sostiene non esistano, semmai perché non si vuole ledere la possibilità del parlamentare o del porporato di turno di additarci ed insultarci. Torino, di quest’Italia, fa inevitabilmente parte. La novità, quindi, non è la violenza, o l’insulto, o il fatto che quattro omosessuali siano costretti ad allontanarsi da un chiosco. E’ nuova, semmai, la denuncia pubblica di quell’aggressione, il coraggio di chi, dopo aver preso pugni, calci e cinghiate, prende parola e chiede pubblicamente che qualcosa cambi. Non è il momento dello sbigottimento – incalza Romani – semmai è il momento di farsi carico di quella domanda di cambiamento e di pretendere, anche come amministratori locali, l’approvazione rapida di una legge che punisca tanto le aggressioni di gay, lesbiche e trans, quanto chi quel disprezzo lo legittima e lo incita, spesso sfruttando il proprio ruolo istituzionale. In Parlamento – conclude Romani - si sta discutendo una proposta di legge: è buona ma migliorabile . Quando entrambe le aule avranno votato a larga maggioranza un testo completo ed efficace, l’Italia, Torino compresa, potrà tirare un primo sospiro di sollievo”. 

 Fonte: Arcigay

DA OGGI SIAMO TUTTI PIU' LIBERI

"Quanto tutti gli americani vengano trattati come eguali, non importa chi sono o chi amino, allora tutti noi siamo piu' liberi". E' il commento del presidente Usa, Barack Obama, alla sentenza della Corte Suprema che ha definito incostituzionale la legge che definisce matrimonio solo l'unione tra un uomo e una donna, discriminando quindi i gay. "Quella legge era discriminatoria - ha detto Obama in un comunicato - trattava le coppie gay e lesbiche come cittadini diversi di serie b". "La sentenza rappresenta un vittoria - ha aggiunto il presidente Usa - per le coppie che a lungo hanno lottato per un trattamento paritario di legge, per i bambini i cui genitori ora sono riconosciuti come legittimi, per le famiglie che avranno da oggi in poi il rispetto e la protezione che meritano" Una giornata storica, a soli due giorni dalla ricorrenza del 44° anniversari della rivolta di Stonewall. Con 5 voti contro 4 la Corte Suprema USA ha spazzato via la Proposizione 8 reintegrando, così, le nozze gay in California, e spianato la via verso il matrimonio gay/lesbico in tutti gli USA. Aspettiamo l'effetto tsunami. L'Arcigay Pianeta Urano Verona e il Milk Verona lgbt Community Center si associano alle manifestazioni di giubilo e felicità di tutte le nostre comunità in tutto il mondo.

Scritta "VENNER EROE"all'Alpo. Le associazioni Lgbt veronesi denunciano intimidazioni.

“Siamo vive/i non crediate di intimidirci esistiamo da sempre e sempre esisteremo” - Comunicato stampa.
Giovedì 27 giugno alle ore 19.30 ci ritroveremo in zona industriale, sotto il ponte che porta all’Alpo (in fondo a Via Roveggia), per cancellare l’ennesima scritta che inneggia alla violenza contro la comunità lesbica gay e trans di Verona. 
 
Qualche giorno fa, sotto un ponte della zona industriale di Verona, è comparsa una scritta “Venner eroe”, accompagnata da una svastica e due celtiche. La scritta fatta con una bomboletta di spry nero è collocata su uno dei piloni dei ponti della Strada dell'Alpo non lontano dall'azienda "Ceni Gomme". Com'è noto la zona e frequentata nelle ore notturne per incontri gay, soprattutto nel punto dove tale scritta è stata fatta.

Non è la prima volta che sui muri della città compaiono svastiche, celtiche e scritte varie a sfondo xenofobo, ma questa ha una particolarità: inneggia al sacrificio compiuto
da Dominique Venner, morto suicida nella cattedrale di Notre Dame il 21 maggio 2013, all’indomani dell’approvazione della legge sui matrimoni gay in Francia.
Venner era un attivista di estrema destra, che con il suo gesto voleva protestare proprio contro questa legge.
 
In Italia i gruppi di estrema destra fanno subito di Venner un martire, compaiono scritte, striscioni che lo dipingono come un eroe, proprio il caso di Verona.
A Roma CasaPound tira fuori uno striscione con su scritto “Onore a Dominique Venner, samurai d’Occidente“; a Pesaro, fra le altre, spiccava la scritta “Dominique Venner martire d’Europa”.
La scritta di Verona ha anche un altra particolarità, non tanto nel testo ma per il luogo dove è stata fatta, uno dei luoghi di incontro notturni della comunità gay veronese, l’unico rimasto a Verona dopo che Tosi con un’ordinanza ha chiuso quello storico di Basso Acquar.

La scritta suona come un avvertimento alla comunità gay veronese che là si incontra. Un caso? A nostro modo di vedere no. Come dicevamo, sembra più un avvertimento, non tanto che offende, come tante altre scritte fatte negli anni passati, ma che vuol farci sapere che l’estrema destra veronese o chi per essa, che usa quei simboli violenti, svastiche e celtiche, sa perfettamente dove ci incontriamo ed è in grado di colpirci con molestie o altro. Cosa del resto avvenuta più volte in passato ad opera di svariati gruppi più o meno organizzati o anche di singoli balordi che, non sapendo cosa fare, ad una certa ora  pensano bene di andare a vedere e colpire i “froci” veronesi. In questo caso pensiamo che di balordi non si parli ma piuttosto che la scritta, anche se non firmata, porti il marchio inequivocabile dell’estrema destra.
 
Venerdì 28 giugno in tutto il mondo si ricorda la rivolta dello Stonewall Inn, storico locale di New York dove il 28 giugno del 1969 la comunità GLT, stanca delle continue violenze ad opera della polizia, si ribellò, iniziando quella battaglia per i diritti civili delle persone lesbiche gay e trans che continua anche oggi.

I gruppi GLBTE veronesi si troveranno a cancellare quella scritta nella serata di giovedì 27 giugno alle ore 19,30. Lo faremo non tanto per cancellare una testimonianza che inneggia
alla violenza ma perché vogliamo mandare una risposta a chi l’ha fatta: “Siamo vive/i non crediate di intimidirci esistiamo da sempre e sempre esisteremo”.

Un messaggio implicito che mandiamo anche riguardo al mantenimento e all’esistenza pacifica di un luogo di incontro che deve continuare ad esserci perché la si incontrano
molte persone gay, perché questi luoghi sono sempre esistiti in tutte le culture in cui le minoranze e le diversità, colpite da discriminazioni di ogni genere, hanno dovuto ritagliarsi spazi di vivibilità.
 
Pink GLBTE Verona, Arcigay Verona, Milk Center Verona
Comunicato stampa - Verona 26 giugno 2013

Da quella notte non torneremo indietro!


Non sappiamo qual'è il confine tra leggenda e verità, ma nella notte tra il 28 e il 29 Giugno 1969 nacque una nuova era. Per la prima volta nella storia umana, molte persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender , dissero basta! Basta alla clandestinità, ai soprusi alle violenze, agli omicidi e ai suicidi. In quella notte si rivoltarono all'ennesima retata di polizia al bar Stonewall di Christopher Street a New York e da allora non furono più li stessi. Oggi, a distanza di 44 anni dalla rivolta di Stonewall, in tantissimi paesi sono stati fatti passi da giganti verso il pieno riconoscimento delle persone LGBT, delle loro famiglie e delle loro comunità, con leggi sulle Unioni Civili o il Matrimonio Egualitario, approvato anche di recente in Francia. 
Anche in Italia oggi la società è cambiata molto nell'atteggiamento verso le persone LGBT, ma molto resta da fare, da noi mancano ancora tutti i diritti, ma non ci fermeremo. Di questo cambiamento che riguarda una parte del mondo, purtroppo ne restano fuori tanti paesi, che anzi regrediscono a forme di repressione e fascismo, quasi come messaggio politico verso chi invece progredisce. Come il caso della Russia di Putin, passata in un ventennio dal totalitarismo sovietico ad una finta democrazia occidentale. In Russia, nonostante anche autorevoli appelli della comunità internazionale, continua la repressione verso le persone lgbt con leggi omofobe , sostenute sia da maggioranza che da opposizione, con violenza in aumento. E di questo chi dobbiamo ringraziare? Le chiese e i movimenti fondamentalisti soprattutto ci mettono sempre il loro diabolico zampino; In Russia è stata la chiesa ortodossa ufficiale a chiedere l'introduzione di leggi antigay, mentre da noi, seppur indebolita da scandali interni che l'hanno messa in crisi, la chiesa cattolica continua incessantemente con la sua tradizionale politica di intolleranza. Le ultime richieste da parte di Papa Francesco ai parlamentari francesi lo dicono chiaramente. Non ci spaventeremo di fronte a nessun tipo di intimidazione, di manifestazione di intolleranza, di minaccia. Ne va della nostra felicità, della nostra libertà, della nostra dignità! Avanti tutta! In Pride We Trust!

di Zeno Menegazzi

Vieni al Vicenza Pride!

Il Gran giorno è arrivato! SABATO 15 GIUGNO 2013 - ORE 16:30 CAMPO MARZO -VICENZA Il “Vicenza Pride 2013”
culminerà nella parata “VENETO LGBTQIE PRIDE 2013” che si svolgerà tra le vie del centro storico di Vicenza il giorno SABATO 15 GIUGNO. Il “Veneto LGBTQIE Pride 2013” sarà una manifestazione aperta a tutt*, veneti e non, lgbt e non: chiunque voglia manifestare con gioia la propria unicità e la ricchezza che deriva dall’unione di tutte le nostre differenze.



NON MANCATE! Per i veronesi che vogliono aggregarsi a noi ore 14.00 - Stazione di Porta Nuova Verona

Addio Clèment, Il loro odio non ci fermerà!

La morte di Clément Méric, giovane militante della sinistra e dei diritti lgbt, aggredito e ucciso da un gruppo di neofascisti, sta squotendo la Francia e l'Europa intera. Un'ondata di omofobia di ritorno generata da mesi di manifestazioni conto il "Matrimonio per tutti"? E questo quello che si chiedono in molti. Il fatto è che in Francia come in molte parti d'Europa la crisi economica e sociale si sta scaricando sui classici capri espiatori di sempre, come le persone LGBT, gli immigrati, gli zingari, le sinistre; quest'ultime colpevoli di voler distruggere la società europea e la Famiglia tradizionale, quella che per alcuni e solo tra uomo e donna. Il fronte anti matrimonio gay, sconfitto dal voto definitivo della Camera., non si rassegna al giusto avanzare della civiltà verso la parità di diritti per tutti i cittadini, per questo continua ad alimentare un clima d'odio non più sopportabile. Il 21 Maggio scorso, lo scrittore di estrema destra Dominique Venner, si suicidò in modo plateale dentro la Cattedrale di Notre Dame di Parigi, motivando il gesto come protesta verso il degrado della socità francese ed europea, islamizzata e omosessualizzata. Venner è diventato così, il simbolo, il martire di tutti i gruppi neofascisti e di estrema destra europei, che anche in Italia dedicano a lui, striscioni e frasi di ricordo, messe provocatoriamente spesso in prossimità di scuole, circoli o altri luoghi frequentati dalla comunità lgbt. 
Da quando in Francia è cominciato il dibattito pubblico e la lotta sociale fra una concezione che vuole una società inclusiva ed aperta e una che vuole cittadini discriminati e senza diritti, gli episodi di intolleranza anche violenti si sono moltiplicati.
Persone e coppie gay aggredite a Parigi, bar frequentati da gay presi d'assalto a Lille e tanti altri numerosi casi, avvenuti per emulazione nel resto d'Europa.
Giugno è vissuto in tutto il mondo come il mese nel quale la comunità Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender festaggia il "Pride", L'Orgoglio, quell'orgoglio cominciato nella notte tra il 28 e il 29 giugno 1969, quando gli avventori del bar "Stonewall" si ribellarono all'ennesimo sopruso di polizia.
Da allora la comunità non vuole più nascondersi e va avanti come una locomotiva verso il pieno riconoscimento della dignità e dei diritti. Non saranno di certo quattro fascisti, seppur violenti a fermare la storia. Come dice un ironico e simpatico slogan coniato da alcuni movimenti lgbt:
"Se la paura ti arma, la frocia ti disarma"

Zeno Menegazzi

Verona: Iniziative in occassione del 17 Maggio - Giornta contro l'Omofobia

Iniziative organizzate da Arcigay Pianeta Urano Verona ed in collaborazione con altre associazioni e gruppi, in occassione del 17 Maggio - Giornata Mondiale della lotta contro l'Omo-Transfobia.

Domenica 12 Maggio - Torneo di Calcetto dedicato alla memoria di Noxolo Nogwaza, calciatrice ed attivista lesbica Sudafricana, uccisa in seguito ad uno "stupro correttivo" - In collaborazione con Arcilesbica Verona e Padova

Martedì 14 Maggio - FREE UGANDA!
Incontro con Sandra Namutebi, attivista lesbica dell'associazione Free and Roam Uganda.
Ore 21 presso Milk Verona Lgbt Community Center - in via Antonio Nichesola, 9 - Verona (san Michele Extra) - Iniziativa organizzata assieme al Circolo Pink GLBTQE Verona

Sabato 18 Maggio - Prima BICICLETTATA CONTRO L'OMOFOBIA - Giro a tappe per la città di Verona con partenza dal Milk Center e arrivo al Milk Center - Organizzato da Arcigay Pianeta Urano Verona

Per ulteriori dettagli ed informazioni:
www.arcigayverona.org
stopomofobia.blogspot.it
facebook.com/Arcigaypianetauranoverona

Una strategia europea contro le discriminazioni

Una strategia europea contro le discriminazioni omofobe
da Arcigay.it


Pubblichiamo, grazie al lavoro del gruppo traduzioni di Arcigay, la lettera a firma Elsa Fornero, Ministro italiano per le Pari opportunità, Joëlle Milquet, ministro belga degli Interni e delle Pari Opportunità, e Najat Vallaud-Belkacem, ministro francese per i diritti delle donne sulla necessità di una strategia europea di contrasto all’omotransfobia.

Aggressione fascista a Verona. Preoccupazione di Arcigay Verona

Il Comitato territoriale Arcigay Pianeta Urano Verona, unisce la propria voce a quanti nelle ultime ore, si dicono seriamente preoccupati per il pesante clima di violenza ed intimidazione, che soprattutto nelle ultime settimane sta montando a Verona. Chiediamo una pubblica condanna degli episodi di Veronetta da parte del Sindaco, della amministrazione comunale e di tutte le autorità cittadine. Il "blitz" squadrista, compiuto da estremisti di destra contro due locali vicini e frequentati dalla sinistra alternativa veronese qualche giorno fa, si somma a tutta una serie di gravi episodi avvenuti negli ultimi anni e con intensificata frequenza nell'ultimo mese. Chiediamo anche, che il Sindaco Flavio Tosi, rimuova dalle proprie cariche, quei personaggi appartenenti alla sua amministrazione o eletti nella sua lista, direttamente o indirettamente coinvolti negli episodi di Veronetta, o che da sempre alimentano lo scontro e la tensione in città.

Giovanna Bassan 
Presidente 
Arcigay Pianeta Urano Verona Comitato Territoriale

Sulla procedura disciplinare di sospensione verso il Prof. Gian Paolo Romagnani

Il Comitato Territoriale Arcigay Pianeta Urano Verona, esprime il proprio sconcerto nell'apprendere la notizia del provvedimento disciplinare da parte del Rettore dell'Università di Verona, nei confronti del Professor Gian Paolo Romagnani, docente di Storia Moderna. Il Prof. Romagnani viene accusato, di fatto, di aver provocato i tumulti del 12 febbraio scorso in Ateneo, per aver collaborato (concedendo l'aula) all'organizzazione della conferenza «Foibe: tra mito e realtà», incontro con la storica friulana Alessandra Kersevan, che di quei fatti storici ha un altro tipo di visione.Secondo il Rettore Mazzucco, un evento da bloccare perchè :“i cui contenuti sono evidentemente indirizzati alla negazione o quanto meno a una interpretazione partigiana di quella realtà storica”. Il fatto grave è invece quello di aver permesso ad un gruppo di militanti fascisti di entrare in Università ad interrompere la conferenza, creando disordini. Ci chiediamo anche preoccupati dove può arrivare la censura su fatti storici relativamente recenti, non del tutto chiari, che non vengono negati, ma diversamente interpretati sulla base di studi e ricerche. Vogliamo ricordare al Rettore Mazzucco, che ancora oggi, c'è chi, questa volta si, senza nessuna prova storica certificata, nega o ridimensiona pubblicamente altri fatti storici documentati, come fu lo sterminio delle persone omosessuali nei campi di concentramento nazifascisti. In questo caso notiamo sempre troppo poche voci di condanna levarsi contro questo negazionismo.

 Esprimiamo perciò la nostra solidarietà e vicinanza al Prof. Gian Paolo Romagnani

Giovanna Bassan 

Presidente Arcigay Pianeta Urano Verona

Tempo Scaduto: anche nel Veneto!

Il Tempo è scaduto anche nel Veneto! E' ora che la comunità lgbt anche nella nostra regione VOTI CHI HA DETTO SI! ai nostri DIRITTI! Bene SEL (Sinistra Ecologia Libertà), PD (Partito Democratico ) , RIVOLUZIONE CIVILE (Ingroia), e con il MOVIMENTO 5 STELLE si è aperto un dialogo positivo che si svilupperà dopo le elezioni, mentre gli altri restano in un grigio silenzio che parla chiaro. Tutti i risultati,segnati in verde per chi ha risposto positivamente ai nostri 4 quesiti li trovate su www.temposcaduto.com e per il Veneto, sulla sezione:http://www.temposcaduto.com/chivoto.html#camera_veneto per la Camera dei Deputati e http://www.temposcaduto.com/chivoto.html#senato_veneto per il Senato. Importante: Non si possono esprimere preferenze, ma si deve barrare solo sul simbolo di partito o lista scelti.

Tempo Scaduto: Rimossi i manifesti a Verona

Comunicato Stampa: Rimossi i manifesti della campagna Arcigay "Tempo Scaduto" a Verona In questi giorni abbiamo constatato, con grande sconforto, che i manifesti elettorali della campagna indiretta, affissi in tutta Italia dai comitati Arcigay, nel veronese sono stati quasi ovunque rimossi dalle bande ellettrorali. 

Talvolta addirittura rimpiazzati, quindi in maniera abusiva, da manifesti, di tutt'altra ideologia.


La libertà di esprimere le proprie opinioni é preziosa sempre, e in particolar modo lo é in questo momento così delicato per l'Italia, che si appresta a decidere, con le prossime votazioni, il futuro del nostro paese, dei cittadini italiani, compresi i cittadini LGBT. "Si tratta di un attacco deliberatamente omofobo.


La campagna indiretta di Arcigay infatti non fa riferimento a nessuno schieramento politico in particolare, vuole solo spronare i cittadini e le cittadine, LGBT e non, ad andare a votare, e a preferire candidati vicini alle nostre richieste di diritti per la popolazione LGBT", ha dichiarato in questi giorni Giovanna Bassan, presidente del comitato provinciale Arcigay Pianeta Urano Verona.

 I manifesti della campagna hanno nell'immagine le coppie di due donne e due uomini che si sposano, Il Matrimonio egualitario è uno dei quattro temi della campagna nazionale Arcigay per un "voto per sostenere i diritti": www.temposcaduto.com 

Giovanna Bassan
Presidente Arcigay Pianeta Urano Verona
345.3270022

Presidio a Verona: Libertà per gay, lesbiche e trans in russia

PRESIDIO X I DIRITTI DEI GAY DELLE LESBICHE DEI/DELLE TRANS IN RUSSIA
Alle cittadine e ai cittadini, ai gay, alle lesbiche, alle persone bisessuali, transessuali ed eterosessuali, al mondo della cultura, della scuola, della politica e del lavoro, alle/ai migranti e a tutte le persone che vogliono continuare ad essere libere.

Sabato 16 febbraio 2013 dalle ore 11.00/15.00
le Associazioni LGBTQI venete indicono un presidio/mobilitazione in Piazzetta Scalette Rubiani in centro a Verona per fermare l’approvazione della legge anti-gay-lesbica e trans in Russia.
 
Nel Marzo del 2012 il governatore di San Pietroburgo Georghij Poltavčenko ha sottoscritto una legge anti-gay che vieta la propaganda dell’omosessualità in Russia. La proposta di legge ha ottenuto il primo dei due “via libera” (accolti con entusiasmo dalla Duma, la camera Bassa del Parlamento Russo) e a breve verrà considerato un reato manifestare la propria omosessualità “in presenza di minori”, punibile con l’arresto e sanzioni fino a 15.000 €, che colpisce quindi l’organizzazione di eventi in luoghi pubblici o trasmissioni radio-televisive perché ad ascoltare potrebbe esserci un minore. Il pretesto su cui fa leva questa legge è il principio di tutela dell’infanzia: si ritiene lesiva alla crescita emotiva e sessuale dei bambini e degli adolescenti l’affermazione pubblica di identità sessuali diverse dal modello eterosessuale. Pretesto che vuole cancellare le migliaia di studi scientifici in materia di orientamento sessuale e identità di genere e l’affermarsi della battaglia per i diritti civili in tutti i programmi politici di rilevanza internazionale. Dal prossimo voto, quello definitivo, a cui seguirà solo la firma del Presidente Putin, in una parte dell’Europa gli omosessuali non potranno più vivere e parlare liberamente. A questa ennesima discriminazioni basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, le città di Milano, Torino e recentemente anche Venezia, hanno risposto rifiutando di essere gemellate con San Pietroburgo. Noi, associazioni operanti in tutto il territorio veneto, desideriamo unirci in questa occasione e manifestare assieme il nostro dissenso, la nostra preoccupazione per quanto sta succedendo in Russia. Sabato 16 Febbraio saremo uniti nel contestare il principio su cui pone le basi questa legge, perché non è dalla libertà di pensiero o di parola che bisogna difendersi o difendere i minori. Saremo unite/i nel chiedere alle autorità Russe di non adottare il progetto di legge federale n 44554-6, né nella sua forma attuale o in una versione modificata. Saremo unite/i nel manifestare solidarietà ai membri del movimento Russian Lgbt Network, che di recente hanno avuto il coraggio e l’orgoglio di manifestare per non vedere i propri diritti calpestati, pagandone le conseguenze. Saremo unite/i inoltre nel chiedere a tutte le forse politiche e alle diplomazie italiane di attivarsi immediatamente nei confronti del Federazione Russa, agendo nelle istituzioni Europee al fine di costruire un’azione politico diplomatica adatta a far sentire la voce di tutti i Paesi del nostro Continente.
 
Abbiamo chiesto un incontro urgente con dott. ALEXEY VLADIMIROVICH PARAMONOV Console Generale della Federazione Russa a Milano per consegnargli una lettera di protesta per il governo Russo. Invitiamo tutte e tutti a partecipare e ad aderire al presidio affinché i diritti delle persone gay lesbiche e trans in Russia siano riconosciuti.
 
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PROMUOVONO: Circolo Tondelli LGBTI Bassano del Grappa, Circolo pink - GLBTE Verona, Arcigay Pianeta Urano Verona, Arcilesbica Verona L’Araba Fenice, Milk Lgbt Center Verona, Arcigay Padova Tralaltro, Famiglie arcobaleno Triveneto, Antéros LGBTI Padova, Associazione DELOS Vicenza, AGEDO Associazione Genitori di Omosessuali, Arcilesbica Il Riparo Padova, Associazione la Parola, Shake LGBTE Conegliano, Rete Genitori Rainbow, ArciLesbica Treviso, Lgbtvenetoorientale.

PER ADESIONI AL PRESIDIO E ALLA LETTERA:
 venetolgbtqi@gmail.com
INFO PRESIDIO:
http://venetolgbtqi.blogspot.it/

Ma quanto è distante Parigi da Mosca?

Ma quanto è distante Parigi da Mosca?
Mentre a Mosca stanno facendo passare la terribile legge contro la "propaganda gay", Parigi dice si al "Matrimonio per tutti" con 249 si e 97 no.

PARIGI - L'Assemblea nazionale francese ha approvato l'articolo 1 del progetto di legge che legalizza i matrimoni omosessuali: con una schiacciante maggioranza di 249 sì e 97 no, i deputati hanno dato il via libera alla norma che ridefinisce il matrimonio come "un accordo tra due persone di sesso diverso o del medesimo sesso". La votazione è avvenuta termine di un lunghissimo dibattito e la discussione di centinaia di emendamenti. Ora i deputati francesi continuano la discussione del progetto di legge, sul quale sono stati presentati migliaia emendamenti, che si prevede andrà avanti per due settimane, compresi i weekend. Il disegno di legge promosso dai socialisti del presidente Francois Hollande è avversato dal centro-destra e dal mondo cattolico che il 13 gennaio hanno portato in piazza a Parigi un milione di persone (350mila secondo la polizia). In risposta, il 27 gennaio, altre centinaia di migliaia di persone hanno manifestato sempre a Parigi a sostegno della legge. Secondo gli ultimi sondaggi una vasta maggioranza dei francesi, il 63%, sostiene i matrimoni gay, mentre più basso, il 49%, è il sostegno alle adozioni. I partiti centristi e la destra temono in particolare che l'entrata in vigore del provvedimento apra la strada alla procreazione assistita e agli uteri in affitto, pratica che in Francia è illegale a alla quale il governo si è tuttavia detto contrario. L'approvazione finale della legge, che comprende 14 articoli, è ora data per scontata. "Siamo onorati e fieri di aver superato questa prima tappa, noi affermeremo la libertà per tutti di poter scegliere il proprio partner con cui costruire un avvenire comune, non c'è alcuna ragione che lo stato non garantisca i diritti del matrimonio" anche alle coppie gay, ha detto, dopo la votazione, Christiane Taubira, il ministro della Giustizia relatrice del progetto di legge chiamato "matrimonio per tutti".

Matrimonio Per Tutti - 27 Gennaio a Roma


Il Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”, Agedo Roma, Arcigay Roma, Associazione Libellula, Associazione Radicale Certi Diritti,Compagnia teatrale inconTrans-tabile, Controviolenzadonne, Di Gay Project, Famiglie Arcobaleno Roma, Fondazione Massimo Consoli, Gay Center, Gaynet Italia, Luiss Arcobaleno, Nuova Proposta – Donne e uomini omosessuali cristiani, Queerlab, Rete Genitori Rainbow e Roma Rainbow Choir, in occasione della Manifestazione parigina a sostegno della legge francese sul matrimonio egualitario – “Mariage pour tous” – che si terrà domenica 27 gennaio a Parigi, organizzano, in contemporanea con quella parigina, un sit – in a Piazza Farnese dalle ore 14.00 alle ore 17.00. “Dopo le parole del Presidente Obama, che nel discorso di inaugurazione del suo secondo mandato ha paragonato le battaglie per i diritti civili di gay e lesbiche a quelle dei neri degli anni Sessanta, siamo ancora più determinati nel chiedere che il nostro Paese si allinei con le più importanti democrazie mondiali.

Cattivi Maestri : Comunicato Arcigay Verona

Apprendiamo sconcertati la notizia riguardante le dichiarazioni omofobe dell’insegnante laico di religione al liceo Foscarini di Venezia,episodio questo che accade a meno di un anno dall’approvazione, all’unanimità, della mozione che vede la regione Veneto impegnata nella prevenzione e lotta a forme di discriminazione legate all’orientamento sessuale e identità di genere.

 “Vittime” gli studenti che avevano richiesto una discussione di approfondimento sul tema dell’omosessualità e dei diritti delle persone LGBT, ai quali il professor Pavanello ha propinato una lezione carica di pregiudizi omofobi, arrivando alla conclusione che chi è gay dovrebbe farsi curare.

 Il comitato territoriale Arcigay di Verona, come molti altri nel veneto, da anni effettua interventi nelle scuole per contrastare, con un’adeguata conoscenza delle questioni legate alle persone LGBT, forme di bullismo e discriminazione verso queste ultime. Tali episodi ci dimostrano quanto questa formazione sarebbe utile anche a molti docenti, che quotidianamente si occupano dell’istruzione e della crescita dei loro studenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’omosessualità una variante naturale del comportamento umano, uno dei possibili, sani, orientamenti sessuali.

 Riteniamo quindi inaccettabile che ancora oggi certi insegnanti siano liberi di fare affermazioni così discriminatorie e pregiudizievoli. Gli studenti questa volta hanno saputo difendersi dalle menzogne, ma probabilmente in altri casi hanno assorbito, a loro insaputa, informazioni distorte e questo in un momento cruciale della loro maturazione. Il nostro impegno nel mondo delle scuole si rivela sempre più di fondamentale importanza per arrivare a creare una società più laica, aperta e accogliente verso tutte le minoranze e diversità."


Giovanna Bassan
Presidente Arcigay Pianeta Urano
Verona

Laura Pesce
Responsabile "Gruppo Scuola" Arcigay Pianeta Urano Verona 


Per contatti da parte di media o organi di stampa con il direttivo o con la presidente:

tel. 345.3270022 (Giovanna Bassan) - Arcigay Pianeta Urano Verona - Comitato Territoriale
c/o MILK Verona Lgbt Community Center
Via A. Nichesola, 9 - 37132 Verona (San Michele Extra)
Tel 346 9790553 - info@arcigayverona.org
www.arcigayverona.org

Arcigay: Monti Europeo o Vaticano?

Con una dichiarazione alla trasmissione “Lo Spoglio” di SkyTg 24 contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso, Mario Monti getta finalmente la maschera e dimostra la sua conversione da leader Europeo a bulldozer del Vaticano. Dopo aver assisitito al passo indietro di Alessio De Giorgi, unico candidato gay visibile nel suo partito, impallinato dalle destre con il metodo Boffo e non difeso da Monti, siamo costretti ad ascoltare una sua dichiarazione contro le famiglie omosessuali buona per le peggiori teocrazie e il più deleterio fondamentalismo. Evidentemente i lunghi anni passati in Europa non gli sono serviti a niente: diversi paesi europei hanno infatti ampiamente approvato leggi di tutela e piena parità per le famiglie di omosessuali e lesbiche. L’ex Capo di Governo, che probabilmente era distratto, propone oggi un programma politico che discriminerà gli omosessuali senza dare finalmente una soluzione alla questione aperta dei loro diritti umani negati. L’uscita di Monti di oggi, esattamente come quelle di Berlusconi, Casini, e altri su questi temi, rappresentano perfettamente chi vuole tener ancorato questo paese ad un medioevo economico e sociale, per fare i privilegi di pochi.

Flavio Romani, presidente Arcigay

Cassazione pro bambini in famiglie lgbt: Sentenza storica

Piano piano, anche in Italia le cose cambiano. La Corte di Cassazione ci dice che un bambino cresce in una famiglia di mamma e mamma o di papà e papà esattamente allo stesso modo di un bambino che cresce in una famiglia uomo-donna. E' importante che ora che siamo in campagna elettorale, i candidati ne tengano conto.

Arcigay. Cassazione: sentenza storica, i candidati agiscano di conseguenza

 Ancora una volta, un tribunale italiano da ragione alla famiglia composta da persone dello stesso sesso. Non solo, negli anni scorsi, la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione hanno dichiarato il matrimonio omosessuale perfettamente compatibile con la nostra Costituzione, ora la Corte di Cassazione ribadisce quello che ripetevamo da tempo e cioè che un bambino cresce in un a famiglia di mamma e mamma o di papà e papà esattamente allo stesso modo di un bambino che cresce in una famiglia uomo-donna. E’ l’amore che cresce un figlio o una figlia, non l’orientamento sessuale dei genitori. Quello di oggi è un pronunciamento istituzionale storico che da un assist formidabile alla futura maggioranza per legiferare finalmente per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la piena uguaglianza delle famiglie. Ricordiamo che già oggi in Italia esistono migliaia di figli e figlie di coppie omosessuali che sono discriminati per legge: è un orrore sociale e legislativo che va rapidamente superato. I partiti politici prendano finalmente atto di questa sentenza e adeguino i loro programmi e le loro prospettive ad una realtà che orami non può essere lasciata senza tutele e normative. Basta quindi con la corsa ai distinguo e alle mezze misure sui diritti civili e la dignità delle persone, l’uguaglianza sostanziale che i tribunali e la società già ci riconoscono, e che solo la politica si ostina a voler ignorare, va riconosciuta per Legge.

Flavio Romani,
presidente Arcigay