Lettera aperta all’Hellas Verona

L’adesione dell’Hellas alla rete FARE non rimanga lettera morta: il 17 maggio è l’occasione migliore per dimostrarlo “in campo”.Abbiamo appreso con interesse dell’adesione dell’ Hellas Verona alla rete europea FARE contro il razzismo, la discriminazione e l’omofobia nel calcio. Ci rallegriamo di una scelta tanto coraggiosa, ma vorremmo che non rimanesse lettera morta.

Purtroppo nel calcio e tra la tifoseria calcistica si esprime spesso un’ostilità culturale e sociale profonda contro le diversità sessuali: epiteti, slogan offensivi, insulti. Calciatori e arbitri vengono spesso insultati e denigrati con epiteti sessisti o omofobi. Lesbiche, gay e bisessuali sono spesso costretti a negare o rendere invisibile la propria diversità per timore di conseguenze pesanti, in campo o tra gli spalti. Purtroppo l’omofobia ed il sessismo sono spesso legati alla logica culturale del calcio ed è per questo che la lotta all’omofobia è uno degli ambiti espliciti di lavoro di FARE da quando, nella conferenza UEFA “Uniti contro il Razzismo” di Barcellona del 2006, si tenne anche un workshop sull’omofobia organizzato in sinergia con EGLSF (European Gay and Lesbian Sport Federation) , in cui per la prima volta la UEFA riconosceva l’esistenza dell’omofobia nel calcio.
Creare un’atmosfera di accettazione dei gay e delle lesbiche nel mondo dello sport e del calcio, riconoscendone in primis l’esistenza e il diritto a non essere invisibili, dovrebbe essere un dovere normale delle organizzazioni sportive e dei loro leader. La trasformazione delle strutture esistenti di vincoli maschili nel calcio in una nuova forma di solidarietà, può essere creata sia sul campo che sugli spalti. Raggiungere tale obiettivo consentirebbe di migliorare la qualità della vita di gay, lesbiche e bisessuali nella nostra società, partendo proprio dai luoghi di aggregazione sociale come gli ambienti sportivi, nei quali molti ragazzi e ragazze omosessuali spesso subiscono, in silenzio, forti pressioni e atti discriminatori che producono non solo l'abbandono dell'attività sportiva, ma anche emarginazione sociale.
E’ proprio in virtù di questo nuovo ed esplicito impegno dell’Hellas Verona contro la discriminazione che chiediamo un gesto concreto a partire già dal prossimo 17 maggio, Giornata Mondiale contro l’Omofobia. L’Hellas ha bandito alcuni concorsi FARE contro la discriminazione, di cui l’ultimo partirà tra una settimana e prevede la premiazione in campo proprio il 17 maggio: dedicarlo esplicitamente alla lotta all’omofobia sarebbe l’occasione più adatta e semplice per dare subito un segnale di impegno concreto dell’Hellas nella direzione della non discriminazione e della relativa assunzione di responsabilità anche rispetto alle persone gay, lesbiche e bisessuali che amano lo sport, il calcio e la propria squadra.
In ogni caso Arcigay, Arcilesbica e GSI (Coordinamento italiano lesbiche, gay, bisessuali e trans nello sport) sono disponibili ad un incontro di conoscenza reciproca e saranno felici di dare il proprio contributo alla comune battaglia contro le discriminazioni nello sport.
Cordiali saluti.

Michele Breveglieri
Presidente Arcigay Verona

Luigia Sasso
Presidente Arcilesbica Verona

Fabrizio Marrazzo
Responsabile Nazionale Sport Arcigay
Membro GSI – Gay Sport Italia

Fabrizio Mescoli
Presidente SCI.G. Veneto
Membro GSI – Gay Sport Italia

Per contatti: Michele Breveglieri
presidente@arcigayverona.org
http://www.arcigayverona.org/