Le “Sentinelle in piedi” scendono nuovamente in piazza a Verona. Inizialmente la loro protesta era rivolta verso la presunta minaccia alla libertà d’espressione di una legge però già esistente in Italia (la Legge Reale-Macino) che doveva essere solo estesa ad includere tra i reati a sfondo raziale e religioso previsti, anche quelli di carattere omo-bi-transfobico.
La loro protesta è passata successivamente ad includere la recente riforma della scuola colpevole, secondo i manifestanti, di introdurrebbe il fantomatico “Gender”, spauracchio la cui minaccia non trova riscontri scientifici, che è stato recentemente smentito dallo stesso Ministro dell’Istruzione Giannini che ha parlato di “truffa culturale” in riferimento al continuo allarmismo e mistificazione verso l’educazione alla parità di genere a scuola come prevista dai principi della Convenzione di Istanbul, dal sottosegretario all’Istruzione Faraone, da vari ordini regionali degli Psicologi, dalla stessa Associazione Italiana di Psicologia e da vari operatori istituzionali e della scuola. Ignorando tutto ciò, le rivendicazioni delle sentinelle si aggiungono al bombardamento della campagna No-Gender veronese che vanta il record nazionale di 150 convegni nella provincia di Verona (Corriere di Brescia-15/07/2015) e prosegue con il bombardamento di messaggi terroristici tramite whatsapp e email inviati ossessivamente ad insegnanti, genitori ed alunni. Questa ciclopica e capillare campagna di disinformazione ha generato quella che ha evidenti caratteristiche psicotiche e che viene puntualmente cavalcata dal politico di turno per raccogliere un elettorato ormai completamente manipolabile.