Tempo Scaduto: anche nel Veneto!

Il Tempo è scaduto anche nel Veneto! E' ora che la comunità lgbt anche nella nostra regione VOTI CHI HA DETTO SI! ai nostri DIRITTI! Bene SEL (Sinistra Ecologia Libertà), PD (Partito Democratico ) , RIVOLUZIONE CIVILE (Ingroia), e con il MOVIMENTO 5 STELLE si è aperto un dialogo positivo che si svilupperà dopo le elezioni, mentre gli altri restano in un grigio silenzio che parla chiaro. Tutti i risultati,segnati in verde per chi ha risposto positivamente ai nostri 4 quesiti li trovate su www.temposcaduto.com e per il Veneto, sulla sezione:http://www.temposcaduto.com/chivoto.html#camera_veneto per la Camera dei Deputati e http://www.temposcaduto.com/chivoto.html#senato_veneto per il Senato. Importante: Non si possono esprimere preferenze, ma si deve barrare solo sul simbolo di partito o lista scelti.

Tempo Scaduto: Rimossi i manifesti a Verona

Comunicato Stampa: Rimossi i manifesti della campagna Arcigay "Tempo Scaduto" a Verona In questi giorni abbiamo constatato, con grande sconforto, che i manifesti elettorali della campagna indiretta, affissi in tutta Italia dai comitati Arcigay, nel veronese sono stati quasi ovunque rimossi dalle bande ellettrorali. 

Talvolta addirittura rimpiazzati, quindi in maniera abusiva, da manifesti, di tutt'altra ideologia.


La libertà di esprimere le proprie opinioni é preziosa sempre, e in particolar modo lo é in questo momento così delicato per l'Italia, che si appresta a decidere, con le prossime votazioni, il futuro del nostro paese, dei cittadini italiani, compresi i cittadini LGBT. "Si tratta di un attacco deliberatamente omofobo.


La campagna indiretta di Arcigay infatti non fa riferimento a nessuno schieramento politico in particolare, vuole solo spronare i cittadini e le cittadine, LGBT e non, ad andare a votare, e a preferire candidati vicini alle nostre richieste di diritti per la popolazione LGBT", ha dichiarato in questi giorni Giovanna Bassan, presidente del comitato provinciale Arcigay Pianeta Urano Verona.

 I manifesti della campagna hanno nell'immagine le coppie di due donne e due uomini che si sposano, Il Matrimonio egualitario è uno dei quattro temi della campagna nazionale Arcigay per un "voto per sostenere i diritti": www.temposcaduto.com 

Giovanna Bassan
Presidente Arcigay Pianeta Urano Verona
345.3270022

Presidio a Verona: Libertà per gay, lesbiche e trans in russia

PRESIDIO X I DIRITTI DEI GAY DELLE LESBICHE DEI/DELLE TRANS IN RUSSIA
Alle cittadine e ai cittadini, ai gay, alle lesbiche, alle persone bisessuali, transessuali ed eterosessuali, al mondo della cultura, della scuola, della politica e del lavoro, alle/ai migranti e a tutte le persone che vogliono continuare ad essere libere.

Sabato 16 febbraio 2013 dalle ore 11.00/15.00
le Associazioni LGBTQI venete indicono un presidio/mobilitazione in Piazzetta Scalette Rubiani in centro a Verona per fermare l’approvazione della legge anti-gay-lesbica e trans in Russia.
 
Nel Marzo del 2012 il governatore di San Pietroburgo Georghij Poltavčenko ha sottoscritto una legge anti-gay che vieta la propaganda dell’omosessualità in Russia. La proposta di legge ha ottenuto il primo dei due “via libera” (accolti con entusiasmo dalla Duma, la camera Bassa del Parlamento Russo) e a breve verrà considerato un reato manifestare la propria omosessualità “in presenza di minori”, punibile con l’arresto e sanzioni fino a 15.000 €, che colpisce quindi l’organizzazione di eventi in luoghi pubblici o trasmissioni radio-televisive perché ad ascoltare potrebbe esserci un minore. Il pretesto su cui fa leva questa legge è il principio di tutela dell’infanzia: si ritiene lesiva alla crescita emotiva e sessuale dei bambini e degli adolescenti l’affermazione pubblica di identità sessuali diverse dal modello eterosessuale. Pretesto che vuole cancellare le migliaia di studi scientifici in materia di orientamento sessuale e identità di genere e l’affermarsi della battaglia per i diritti civili in tutti i programmi politici di rilevanza internazionale. Dal prossimo voto, quello definitivo, a cui seguirà solo la firma del Presidente Putin, in una parte dell’Europa gli omosessuali non potranno più vivere e parlare liberamente. A questa ennesima discriminazioni basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, le città di Milano, Torino e recentemente anche Venezia, hanno risposto rifiutando di essere gemellate con San Pietroburgo. Noi, associazioni operanti in tutto il territorio veneto, desideriamo unirci in questa occasione e manifestare assieme il nostro dissenso, la nostra preoccupazione per quanto sta succedendo in Russia. Sabato 16 Febbraio saremo uniti nel contestare il principio su cui pone le basi questa legge, perché non è dalla libertà di pensiero o di parola che bisogna difendersi o difendere i minori. Saremo unite/i nel chiedere alle autorità Russe di non adottare il progetto di legge federale n 44554-6, né nella sua forma attuale o in una versione modificata. Saremo unite/i nel manifestare solidarietà ai membri del movimento Russian Lgbt Network, che di recente hanno avuto il coraggio e l’orgoglio di manifestare per non vedere i propri diritti calpestati, pagandone le conseguenze. Saremo unite/i inoltre nel chiedere a tutte le forse politiche e alle diplomazie italiane di attivarsi immediatamente nei confronti del Federazione Russa, agendo nelle istituzioni Europee al fine di costruire un’azione politico diplomatica adatta a far sentire la voce di tutti i Paesi del nostro Continente.
 
Abbiamo chiesto un incontro urgente con dott. ALEXEY VLADIMIROVICH PARAMONOV Console Generale della Federazione Russa a Milano per consegnargli una lettera di protesta per il governo Russo. Invitiamo tutte e tutti a partecipare e ad aderire al presidio affinché i diritti delle persone gay lesbiche e trans in Russia siano riconosciuti.
 
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PROMUOVONO: Circolo Tondelli LGBTI Bassano del Grappa, Circolo pink - GLBTE Verona, Arcigay Pianeta Urano Verona, Arcilesbica Verona L’Araba Fenice, Milk Lgbt Center Verona, Arcigay Padova Tralaltro, Famiglie arcobaleno Triveneto, Antéros LGBTI Padova, Associazione DELOS Vicenza, AGEDO Associazione Genitori di Omosessuali, Arcilesbica Il Riparo Padova, Associazione la Parola, Shake LGBTE Conegliano, Rete Genitori Rainbow, ArciLesbica Treviso, Lgbtvenetoorientale.

PER ADESIONI AL PRESIDIO E ALLA LETTERA:
 venetolgbtqi@gmail.com
INFO PRESIDIO:
http://venetolgbtqi.blogspot.it/

Ma quanto è distante Parigi da Mosca?

Ma quanto è distante Parigi da Mosca?
Mentre a Mosca stanno facendo passare la terribile legge contro la "propaganda gay", Parigi dice si al "Matrimonio per tutti" con 249 si e 97 no.

PARIGI - L'Assemblea nazionale francese ha approvato l'articolo 1 del progetto di legge che legalizza i matrimoni omosessuali: con una schiacciante maggioranza di 249 sì e 97 no, i deputati hanno dato il via libera alla norma che ridefinisce il matrimonio come "un accordo tra due persone di sesso diverso o del medesimo sesso". La votazione è avvenuta termine di un lunghissimo dibattito e la discussione di centinaia di emendamenti. Ora i deputati francesi continuano la discussione del progetto di legge, sul quale sono stati presentati migliaia emendamenti, che si prevede andrà avanti per due settimane, compresi i weekend. Il disegno di legge promosso dai socialisti del presidente Francois Hollande è avversato dal centro-destra e dal mondo cattolico che il 13 gennaio hanno portato in piazza a Parigi un milione di persone (350mila secondo la polizia). In risposta, il 27 gennaio, altre centinaia di migliaia di persone hanno manifestato sempre a Parigi a sostegno della legge. Secondo gli ultimi sondaggi una vasta maggioranza dei francesi, il 63%, sostiene i matrimoni gay, mentre più basso, il 49%, è il sostegno alle adozioni. I partiti centristi e la destra temono in particolare che l'entrata in vigore del provvedimento apra la strada alla procreazione assistita e agli uteri in affitto, pratica che in Francia è illegale a alla quale il governo si è tuttavia detto contrario. L'approvazione finale della legge, che comprende 14 articoli, è ora data per scontata. "Siamo onorati e fieri di aver superato questa prima tappa, noi affermeremo la libertà per tutti di poter scegliere il proprio partner con cui costruire un avvenire comune, non c'è alcuna ragione che lo stato non garantisca i diritti del matrimonio" anche alle coppie gay, ha detto, dopo la votazione, Christiane Taubira, il ministro della Giustizia relatrice del progetto di legge chiamato "matrimonio per tutti".