Il Ministero della Salute ha inviato ad UNAIDS, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di AIDS, il report sulle strategie di prevenzione della pandemia hiv/aids , nel quale ammette candidamente di non avere alcuna strategia o iniziativa in capo per la lotta della malattia che si rivolga esplicitamente ai maschi che fanno sesso con altri maschi e per i sex worker.
Questo fatto appare particolarmente grave a fronte di una Conferenza mondiale come quella appena conclusasi a Vienna, conferenza che ha sottolineato l’importanza dell’adozione di strategie di prevenzione mirata nei confronti di gruppi con specificità, indicando appunto tra questi i maschi che fanno sesso con altri maschi (MSM) e i sex worker.
Con quanto affermato nel report UNAIDS l’Italia, che già si era distinta per l’assenza alla IAC di Vienna, si conferma uno stato in cui la lotta alla diffusione delle infezioni da HIV è poco più che un gioco per i suoi rappresentanti e le poche iniziative di prevenzione messe in atto sono segnate da una cultura bigotta e sessuofoba, che ancora fatica a parlare di preservativo, figuriamoci di persone che fanno sesso con persone dello stesso sesso o che si prostituiscono..
Gravissime appaiono quindi le responsabilità del Ministero nel ritardo sul tema della prevenzione che si registra nel nostro Paese
Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay
Rebecca Zini, responsabile salute nazionale di Arcigay
Questo fatto appare particolarmente grave a fronte di una Conferenza mondiale come quella appena conclusasi a Vienna, conferenza che ha sottolineato l’importanza dell’adozione di strategie di prevenzione mirata nei confronti di gruppi con specificità, indicando appunto tra questi i maschi che fanno sesso con altri maschi (MSM) e i sex worker.
Con quanto affermato nel report UNAIDS l’Italia, che già si era distinta per l’assenza alla IAC di Vienna, si conferma uno stato in cui la lotta alla diffusione delle infezioni da HIV è poco più che un gioco per i suoi rappresentanti e le poche iniziative di prevenzione messe in atto sono segnate da una cultura bigotta e sessuofoba, che ancora fatica a parlare di preservativo, figuriamoci di persone che fanno sesso con persone dello stesso sesso o che si prostituiscono..
Gravissime appaiono quindi le responsabilità del Ministero nel ritardo sul tema della prevenzione che si registra nel nostro Paese
Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay
Rebecca Zini, responsabile salute nazionale di Arcigay