VERONA: ALLARME AIDS fra la popolazione di giovani gay.

VERONA: ALLARME AIDS – Campagne di Informazione e prevenzione organizzate dalle associazioni GLBT e preoccupante aumento di casi, soprattutto fra la popolazione di giovani gay.

NON SOLO 1°DICEMBRE.ARCIGAY PIANETA URANO, ARCILESBICA VERONA e Gruppo Giovani TITANIA dopo la serata di informazione e prevenzione HIV-AIDS alla discoteca ROMEO’S di Verona, continueranno la Campagna “ Città più Sicure” per tutto dicembre, le feste natalizie e i primi del 2008.

Grande successo della serata di informazione e prevenzione HIV-AIDS organizzata da ARCIGAY PIANETA URANO, ARCILESBICA VERONA e il Gruppo giovani TITANIA, Venerdì 30 Novembre presso la discoteca ROMEO’S di Verona. I volontari e le volontarie hanno distribuito centinaia di “Kit” con profilattico e lubrificanti e materiale informativo su HIV-AIDS , MST (Malattie sessualmente trasmissibili ) e informazioni su dove andare a fare il test.Titolo della campagna “Città più sicure”. La campagna di informazione continuerà per tutto il mese di dicembre,per le feste natalizie e per i primi mesi del 2008. Durante la serata era presente anche il servizio di Counseling SOSTEGNO GAY con proprio materiale informativo.

Il Circolo PINK in Piazza distribuisce il “Pacchetto Sicurezza” contro l’Aids, Omofobia e Xenofobia.

Nella giornata di Sabato 1° Dicembre , in Piazza Brà, il CIRCOLO PINK di Verona ha distribuito un “Kit” con Profilattico denominato “Pacchetto Sicurezza” , sottolineando che la lotta contro l’Aids è “l’unica sicurezza che vogliamo e che conosciamo”, denunciando la pericolosa ondata di xenofobia ed omofobia istituzionale che sta crescendo in Italia e soprattutto a Verona e nel Veneto dei sindaci sheriffi, che colpisce oltre a gay, lesbiche e trans anche poveri, rom, centri sociali, immigrati e chiunque non rientri nel nuovo ordine Nazional-Sociale.

LA GIORNATA MONDIALE. Il dipartimento Dipendenze: «Adesso non sono colpite solo le cosiddette categorie a rischio, importante informare sulla prevenzione»

Aids, l’Ulss avverte «Torna l’allarme»GIOVANNI SERPELLONI - L'ARENA 30-11- 2007

di Alessandra Galetto

Nella Giornata mondiale contro l’Aids, a Verona parte una nuova iniziativa che rafforza la collaborazione tra il Centro di medicina preventiva dell’Ulss 20 e le farmacie comunali (13) e private (210). Da oggi in tutte le farmacie del territorio sarà messa in atto una campagna informativa che prevedere la distribuzione di opuscoli (tradotti in dieci lingue) sulla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e l’affissione di un manifesto che ricorda l’importanza della prevenzione. Un’iniziativa progettata nella convinzione che proprio la farmacia costituisca il crocevia e punto di riferimento al quale più facilmente i cittadini, e in particolare i giovani, si rivolgono.Lo hanno spiegato il direttore del dipartimento Dipendenze dell’Ulss 20 Giovanni Serpelloni, Oliviero Bosco dello stesso dipartimento, il direttore dei Servizi Sociali dell’Ulss 20 Angelo De Cristan, la presidente di Federfarma Verona Daniela Veneri, presentando i dati relativi alla diffusione locale dell’Aids: un panorama allarmante (300 nuovi casi l’anno in Veneto) che mostra come la malattia sia in forte crescita non più solo tra le cosiddette «categorie a rischio» ma fra tutta la popolazione.«A più di 25 anni dalla comparsa della malattia, torna un nuovo allarme: stiamo notando che l’infezione ha ripreso vigore e manifesta segnali di ripresa», ha spiegato Serpelloni. «Del resto da qualche anno avevamo segnalato l’aumento delle malattie a trasmissione sessuale, in particolare la sifilide, sostenendo che si trattava di un chiaro segnale dell’aumento dei rapporti sessuali non protetti e che quindi c’era da aspettarsi anche una ripresa delle infezioni da Hiv. Tra quanti si sono rivolti al nostro dipartimento, nei primi dieci mesi del 2007 abbiamo scoperto 34 nuove persone sieropositive (rispetto alla 29 di tutto il 2006), con un incremento del 17,2%. La maggior parte delle infezioni è stata contratta per via sessuale (31 casi su 34), di queste 31 persone 19 sono omosessuali. Ciò significa che nel corso di questi anni c’è stata una profonda trasformazione dell’epidemia, diffusa oggi tra gli eterosessuali e giovani gay. Possiamo dire che paradossalmente gli unici che "hanno imparato la lezione" sono i tossicodipendenti: anche tra questi, quanti si infettano lo fanno per via sessuale, quasi mai per l’uso di siringhe infette».Secondo i dati rilevati dall’Ulss, un ulteriore impulso alla nuova ondata di infezioni è da attribuire alla sempre maggiore diffusione di droghe eccitanti nei giovani, che porterebbero a incrementare un’attività sessuale promiscua non protetta. In questo senso la campagna nelle farmacie assume una funzione particolarmente rilevante: l’impressione è che la prevenzione non possa più essere fatta solo tra alcune categorie, ma debba allargarsi a tutta la popolazione, con attenzione mirata ai più giovani.«È con rammarico», ha però osservato Serpelloni, «che notiamo un’assenza di sostegno da parte delle Fondazioni. Fin che si realizzano belle mostre, i nostri ragazzi muoiono. La cocaina oggi a Verona è un fiume sotterraneo pari a cinque volte l’eroina degli anni Settanta. Non intendo fare polemica, ma lanciare un appello».