Non sappiamo qual'è il confine tra leggenda e verità, ma nella notte tra il 28 e il 29 Giugno 1969 nacque una nuova era. Per la prima volta nella storia umana, molte persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender , dissero basta! Basta alla clandestinità, ai soprusi alle violenze, agli omicidi e ai suicidi. In quella notte si rivoltarono all'ennesima retata di polizia al bar Stonewall di Christopher Street a New York e da allora non furono più li stessi. Oggi, a distanza di 44 anni dalla rivolta di Stonewall, in tantissimi paesi sono stati fatti passi da giganti verso il pieno riconoscimento delle persone LGBT, delle loro famiglie e delle loro comunità, con leggi sulle Unioni Civili o il Matrimonio Egualitario, approvato anche di recente in Francia.
Anche in Italia oggi la società è cambiata molto nell'atteggiamento verso le persone LGBT, ma molto resta da fare, da noi mancano ancora tutti i diritti, ma non ci fermeremo. Di questo cambiamento che riguarda una parte del mondo, purtroppo ne restano fuori tanti paesi, che anzi regrediscono a forme di repressione e fascismo, quasi come messaggio politico verso chi invece progredisce. Come il caso della Russia di Putin, passata in un ventennio dal totalitarismo sovietico ad una finta democrazia occidentale. In Russia, nonostante anche autorevoli appelli della comunità internazionale, continua la repressione verso le persone lgbt con leggi omofobe , sostenute sia da maggioranza che da opposizione, con violenza in aumento. E di questo chi dobbiamo ringraziare? Le chiese e i movimenti fondamentalisti soprattutto ci mettono sempre il loro diabolico zampino; In Russia è stata la chiesa ortodossa ufficiale a chiedere l'introduzione di leggi antigay, mentre da noi, seppur indebolita da scandali interni che l'hanno messa in crisi, la chiesa cattolica continua incessantemente con la sua tradizionale politica di intolleranza. Le ultime richieste da parte di Papa Francesco ai parlamentari francesi lo dicono chiaramente. Non ci spaventeremo di fronte a nessun tipo di intimidazione, di manifestazione di intolleranza, di minaccia. Ne va della nostra felicità, della nostra libertà, della nostra dignità! Avanti tutta! In Pride We Trust!
di Zeno Menegazzi