Università di Verona: Approvazione del libretto alias per le/gli studentesse/i transgender. Un passo avanti anche nella Verona ostile ai diritti delle persone Lgbt*. La nostra Università ancora una volta, si dimostra più avanti di anni luce degli amministratori e dei politici scaligeri.
Verona - Dopo Padova, anche Verona adotta il "doppio libretto": dal prossimo anno accademico, gli studenti che hanno avviato la procedura per cambiare sesso ma non l'hanno ancora completata (o che, pur avendola conclusa, sono in attesa di un responso dall'ufficio anagrafe) potranno avere un'identità "Alias", per scongiurare episodi imbarazzanti e umilianti. Il provvedimento, approvato all'unanimità martedì 23 settembre dal Senato accademico su richiesta del Comitato unico di garanzia, consentirà agli studenti che "rettificano" il sesso di ottenere un duplicato del tesserino universitario con un nome fittizio da utilizzare in sede di esame, ma anche in biblioteca e in tutti i contesti che richiedono l'esibizione del badge. In altre parole, se "Maria" deciderà di diventare uomo, potrà presentarsi a docenti e compagni come "Mario", coerentemente col suo nuovo aspetto. E avrà anche a disposizione un tutor, che seguirà la sua carriera universitaria in collaborazione con la Direzione didattica. “Il nostro comitato si è fatto promotore di una proposta di tutela per le studentesse e gli studenti transessuali o transgender, analogamente a quanto già avvenuto in altre università quali Torino, Bologna, Padova e recentemente anche Urbino – spiega Elda Baggio, presidente del Comitato di garanzia dell’Ateneo -. In questo modo, studenti e studentesse possono condurre più serenamente la loro vita universitaria senza che la loro privacy venga violata e senza sottoporsi a situazioni imbarazzanti e umilianti che potrebbero determinarne l’abbandono deglistudi”. Maria Giovanna Sandri, presidente del Consiglio degli studenti, aggiunge “Si tratta di un'enorme dimostrazione di civiltà, sono estremamente orgogliosa del nostro ateneo - aggiunge Maria Giovanna Sandri, presidente del Consiglio degli studenti -. La delibera sul libretto alias è una concreta presa di posizione sul tema dei diritti dell'uomo e su quello del rispetto della diversità. L'assiduo lavoro che stiamo facendo sul fronte del diritto allo studio passa anche da qui; d'ora in poi, almeno all'università di Verona, nessuno studente sarà costretto ad abbondare gli studi a causa del suo orientamento sessuale". Gli Atenei del Veneto, dunque, si dimostrano sempre più trans-friendly: nel maggio del 2013, l'Università di Padova aveva già approvato un provvedimento simile, su richiesta dell'associazione Lgbti Antéros.
Da UNINEWS24