Bologna, 13 ottobre 2016 – Si intitola “Lo Stesso Sì: i percorsi verso l’uguaglianza” la due giorni che Arcigay ha organizzato a Bologna sabato 15 e domenica 16 ottobre, per rilanciare assieme alle altre associazioni lgbti nazionali la battaglia per il matrimonio egualitario. L’iniziativa è inserita nell’ambito della campagna “Lo Stesso Sì” nella quale da due anni convergono gli sforzi di tante associazioni e che in Italia è il simbolo della battaglia per il matrimonio per tutte e tutti. Non solo: la due giorni, che si terrà presso Unaway Hotel della Fiera di Bologna, in piazza della Costituzione, si svolge in concomitanza con il Gay Bride Expo, il salone del wedding dedicato alle coppie same sex, di cui Arcigay è partner e che ospita al suo interno proprio uno stand della campagna “Lo Stesso Sì”.
“I due eventi assieme – spiega Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay – fanno di Bologna un luogo nevralgico: in continuità con la sua tradizione di città pioniera nel riconoscimento delle persone lgbti, proprio da Bologna parte lo stimolo a riprendere la corsa verso l’uguaglianza”. La due giorni si aprirà sabato 15 ottobre alle ore 10 con un convegno aperto al pubblico che ospiterà gli interventi di alcuni importanti esperti ed esperte di diversi ambiti disciplinari, tutti e tutte coinvolti nell’analisi delle trasformazioni che il nostro Paese sta attraversando. Interverranno quindi Linda Laura Sabbadini, studiosa di statistica sociale, la prima ad aver promosso un censimento nazionale delle coppie di gay e lesbiche; Daniele Viotti, parlamentare europeo e copresidente dell’intergruppo Lgbti; Alexander Schuster, avvocato e docente di diritto all’Università di Trento; Elena Tebano, giornalista del Corriere della Sera premiata ai Diversity Media Awards 2016 ; Massimo Prearo, ricercatore in studi politici e osservatore dei movimenti lgbti europei; Margherita Graglia, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa autrice di diversi saggi sull’omotransfobia; Luigi La Fauci, ricercatore in scienze sociali a lungo impegnato nell’osservazione della vita quotidiana di gay e lesbiche. La sezione del pomeriggio, che avrà inizio alle 14,30, si aprirà con l’intervento di Thalia Zepatos, direttrice negli Stati Uniti della campagna Freedom to Marry che ha sostenuto la battaglia per il matrimonio egualitario. Dopo di lei si avvicenderanno gli interventi delle principali associazioni e realtà che hanno accolto l’invito a questo incontro. Ci saranno, oltre a Arcigay, Famiglie Arcobaleno, Agedo, ArciLesbica, Associazione radicale “Certi Diritti”, Condividilove, Rete Lendford, Rete genitori rainbow, Cgil, Uil, Arci, Amnesty International, Cild, Articolo29, Globe-Mae. Durante la seconda giornata, a porte chiuse, si svolgeranno infine dei tavoli di lavoro tematici per elaborare le strategie e gli obiettivi per i prossimi mesi.
“L’inizio del 2016 – commenta Piazzoni – ci ha visto attraversare un dibattito acceso e vasto sul tema del riconoscimento delle coppie formate da persone dello stesso sesso, sulle loro relazioni, sulla possibilità di essere genitori e di formare una famiglia. Quel dibattito, che ha raggiunto talvolta picchi di ostilità e violenza inattesi nei contenuti e nelle forme, ha purtroppo ridimensionato l’approdo dell’azione legislativa con la quale si voleva dare riconoscimento a queste cellule di società, e ci ha portati all’approvazione della legge sulle unioni civili. Un primo passo, abbiamo detto: da un lato per la prima volta vengono riconosciute le coppie di gay e di lesbiche, finora invisibili in questo Paese, dall’altro lato però, in un’ Europa che su questo tema ha già da tempo spostato il dibattito sul piano della piena uguaglianza, abbiamo portato a casa uno dei più arretrati strumenti giuridici, una legge che guarda al passato e che soprattutto non guarda ai bambini e alle bambine che sono nati e crescono nelle nostre famiglie. Nelle ultime settimane abbiamo festeggiato le tante coppie che grazie alla legge approvata a maggio hanno coronato il sogno di ufficializzare il proprio amore, di vederlo riconosciuto dallo Stato e dalla società. Nelle tante feste e nei lanci di riso siamo stati testimoni di una grande rivoluzione culturale, che ha toccato tanto le grandi città quanto i piccoli paesi, da nord a sud. Una rivoluzione che ha prodotto un movimento di visibilità straordinario della comunità lgbt, mostrandone i generi e le generazioni. Questa spinta è l’impulso che dobbiamo utilizzare per riprendere la nostra corsa e per domandarci quanto è lontana la piena uguaglianza, quali ostacoli incontra sul suo cammino, quali alleanze richiede, quanti e quali passi mancano per raggiungerla. Perché il vero traguardo è sempre stato e resta ancora la piena uguaglianza e questa battaglia resta ancora da vincere”, conclude Piazzoni.