TDOR+Violenza contro le donne - 19 Novembre in Piazza a Verona

INSIEME CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
Verona 19 Novembre 2017


Il 20 novembre ricorre il Transgender Day of Remembrance: giornata internazionale nata nel 1999 per ricordare tutte le vittime di transfobia. E il 25 novembre ricorre la Giornata mondiale di lotta alla violenza contro le donne che, oggi, è rivendicata da un movimento globale al grido di Ni una menos, Non una di meno. Quest’anno, qui a Verona abbiamo deciso di unire le due ricorrenze. Sui giornali leggiamo quasi ogni giorno di atti di violenza fisica perpetrati contro le donne e le donne trans. Quando le donne decidono di autodeterminarsi, svincolandosi da relazioni oppressive, su di loro agisce una violenza maschile che mira ad annichilire quella libertà, fino al femminicidio.

Quando le donne transgender si autodeterminano scegliendo di esprimersi liberamente e di vivere la propria identità di genere, viene agita su di loro una violenza che fin troppo spesso arriva all’annientamento fisico. Questi atti non sono che l’apice di una violenza diffusa e strutturale: è la violenza di un sistema patriarcale che contempla le donne solo quando esistono come oggetti del desiderio maschile; è la violenza di un sistema eteronormativo che impone dei comportamenti e una fisicità adeguati al proprio sesso biologico a prescindere dai desideri individuali. Questa stessa violenza opera invasivamente i bambini intersessuali, modificandone i genitali non per motivi di salute ma perché possano godere in età adulta dell’unico piacere sessuale riconosciuto, quello eterosessuale. Questa stessa violenza obbliga uomini e donne transgender a operazioni altrettanto invasive, il cui effetto è la sterilizzazione, perché possano essere riconosciuti come veri uomini e vere donne. Ciò che rivendichiamo insieme, donne e soggettività trans, è la necessità e il desiderio di andare oltre una società fondata su questa ottusa violenza. Rivendichiamo la possibilità, per tutte e tutti, di dirci transfemministe e di viverci in quanto soggettività in transito, in continuo movimento verso una società libera dalla paura della violenza di genere, dove sia possibile vivere liberamente la propria vita, la propria identità di genere, il proprio orientamento e la propria sessualità. Senza che nessuna muoia più per questo motivo. Parafrasando uno slogan di Non una di meno, le società libere le fanno le soggettività che liberamente le attraversano. Per questo non accettiamo più società che parlano di libertà ma che giustificano la violenza maschile chiamandola pazzia, raptus, troppo amore e che giustificano la transfobia, sminuendo la dignità delle donne e degli uomini trans. Il 19 novembre saremo insieme, donne e soggettività trans, per unire le nostre due giornate di memoria e dare vita a una lotta comune. Scenderemo in piazza per raccontare le storie di quelle soggettività che non si sono piegate alla norma eteropatriarcale e che per questo hanno pagato con la vita. Le retoriche sessiste e transfobiche ci vogliono divise perché così ci credono più deboli. Noi riconosciamo di condividere la stessa voglia di autodeterminazione: su questo punto ci alleiamo e non faremo un passo indietro.