LETTERA APERTA AL SINDACO DI VILLAFRANCA

Egregio Sig. Sindaco,

Le scriviamo in merito alla vicenda Circolo Pink-Arci Kroen, sulla loro manifestazione di domenica scorsa e sul dibattito emerso di conseguenza anche in questi giorni di ferie imminenti.
Come Arcigay e Arcilesbica, ci siamo finora tenuti in silenzio e in disparte, perché nel rispetto dell’autonomia di ogni associazione, abbiamo ritenuto che l’organizzazione del “Sunday Pink Pride” riguardasse un’iniziativa privata del Circolo Pink, in quanto quell’evento era una festa da loro organizzata e rivolta al loro circuito, senza il coinvolgimento diretto dell’intero movimento
LGBT* veronese. Siamo convinti però, che la manifestazione svoltasi davanti al Municipio Domenica scorsa, abbia aperto una discussione importante e non più rinviabile sulla presenza delle persone Lesbiche,gay, bisessuali e transessuali nelle nostre realtà di provincia.
Come lei sa benissimo, l’Italia è il paese dei mille campanili, la maggior parte della popolazione vive fuori dalle grandi aree urbane e con questa anche la presenza LGBT*.
Presenza numerica rilevante, dal 5 a 10% della popolazione, dati forniti dell’O.M.S.(organizzazione Mondiale della Sanità) che non possono essere ignorati. Una amministrazione, a prescindere dal colore politico o schierameto di appartenenza, deve pensare ad amministrare per il bene e la qualità della vita di tutti, ma proprio tutti i suoi cittadini. Per questo principio, deve, secondo noi, valutare e andare incontro anche alle esigenze di comunità specifiche. Non importa se tali comunità sono più o meno grandi, più o meno simpatiche / antipatiche alla maggioranza della società.
Nel resto d’Europa, sopprattutto in quei paesi dove sono state approvate importanti leggi sull’eguaglianza e la tutela delle persone
con diverso orientamento sessuale ed affettivo, si dice e sostiene che una società è DEMOCRATICA e CIVILE, in base a come tratta LE DONNE e GLI OMOSESSUALI, almeno secondo i parametri occidentali e liberali.
Villafranca è dopo il capoluogo Verona la città più popolosa della nostra provincia, è una città ricca e piena di gente laboriosa che ha fatto crescere la città negli anni e continua a farlo.
Di questa crescita sono artefici ogni giorno anche moltissimi cittadini e cittadine LGBT*, che spesso lavorano nell’ombra e nell’anonimato a fianco di amici, colleghi e parenti eterosessuali, che nella maggior parte dei casi ignorano la loro condizione.
Cittadini/e che sono costretti a spostarsi da Villafranca per vivere la loro “normale” condizione omosessuale, i loro affetti e i loro desideri, diventando così corpi estranei al tessuto sociale in cui vivono e lavorano.
Per questo Signor Sindaco, Le chiediamo di riflettere su questa lettera e su quanto è successo, perché siamo convinti che quella parte della sua popolazione, quel 5-10 % di suoi concittadini (molti dei quali probabilmente suoi elettori), al di là dei permessi e “motivi di conformità urbanistica” si sono sentiti all’improvviso, bollare come NON GRADITI dalla loro stessa città, dalla loro stessa amministrazione. E questo non è un bene per l’intera collettività di Villafranca, perché l’emarginazione , la discriminazione o la violenza (verbale o fisica che sia) contro gli omosessuali non colpiscono solo le persone in quanto tali, ma feriscono assai pesantemente i loro genitori, i loro fratelli ed amici, le loro FAMIGLIE.
E’ questo che vogliamo Signor Sindaco?
Per concludere, le comunichiamo che le nostre associazioni sono sempre disponibili ad un dialogo e ad incontri costruttivi per mettere in cantiere progetti, iniziative o altro, volti al miglioramento della qualità della vita per tutti i cittadini. Perché l’omosessualità
non è né una malattia contagiosa né una depravazione immorale. E’ solo un modo di essere, diverso, ma non per questo meno degno di rispetto e di tutela.

Zeno Menegazzi - Presidente

Verona, 17 Luglio 2008
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La lettera potete scaricarla anche in formato PDF

* Pubblicata anche su: Gruppo Beppe Grillo di Villafranca