"FACCIAMO BRECCIA" CHIEDE L'OSCURAMENTO DI GAYNEWS.IT No alle censura del pm: "diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero"
venerdì 22 agosto 2008 , Fonte: ANSA, GAY NEWS
BOLOGNA, 22 AGO - C'e' uno strascico legale, tutto interno al movimento omosessuale, del Gay pride di Bologna del 28 luglio.
All'origine della vicenda, c'e' la tentata incursione (non autorizzata) di Graziella Bertozzo, militante del coordinamento 'Fare breccia', sul palco del Gay Pride. La militante venne portata in Questura e denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Secondo gli organizzatori Bertozzo aveva 'assunto atteggiamenti pesantemente offensivi e fisicamente violenti costringendo una delle volontarie a richiedere il supporto delle forze dell'ordine'. 'Facciamo Breccia' aveva replicato sottolineando che 'non si era mai vista la polizia legittimata sul palco di un pride: il concetto di 'sicurezza' messo in opera e' risultato un'azione violentemente repressiva e diffamatoria contro un'attivista riconosciuta da tutte e tutti'.Ora Bertozzo, insieme ad altre due persone, ha presentato querela nei confronti di alcuni esponenti del mondo gay che erano intervenuti sull'episodio, tra cui Franco Grillini, e anche contro un quotidiano. Inoltre ha richiesto di oscurare alcuni siti, tra cui gaynews.it e gay.it, ma il Pm Luigi Perisco, che in questi giorni regge la Procura di Bologna, ha respinto l'istanza. Nel provvedimento Persico ricorda che all'origine ci fu una pubblica manifestazione che desto' l'interesse della pubblica opinione. Il magistrato si e' rifatto al diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero sottolineato che il sequestro dei siti sarebbe limitativo di un aspetto che attiene alla essenza stessa della democrazia.Il Pm ha poi trasmesso la vicenda al Gip, che avra' l'ultima parola sulla richiesta di sequestro. (ANSA )
venerdì 22 agosto 2008 , Fonte: ANSA, GAY NEWS
BOLOGNA, 22 AGO - C'e' uno strascico legale, tutto interno al movimento omosessuale, del Gay pride di Bologna del 28 luglio.
All'origine della vicenda, c'e' la tentata incursione (non autorizzata) di Graziella Bertozzo, militante del coordinamento 'Fare breccia', sul palco del Gay Pride. La militante venne portata in Questura e denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Secondo gli organizzatori Bertozzo aveva 'assunto atteggiamenti pesantemente offensivi e fisicamente violenti costringendo una delle volontarie a richiedere il supporto delle forze dell'ordine'. 'Facciamo Breccia' aveva replicato sottolineando che 'non si era mai vista la polizia legittimata sul palco di un pride: il concetto di 'sicurezza' messo in opera e' risultato un'azione violentemente repressiva e diffamatoria contro un'attivista riconosciuta da tutte e tutti'.Ora Bertozzo, insieme ad altre due persone, ha presentato querela nei confronti di alcuni esponenti del mondo gay che erano intervenuti sull'episodio, tra cui Franco Grillini, e anche contro un quotidiano. Inoltre ha richiesto di oscurare alcuni siti, tra cui gaynews.it e gay.it, ma il Pm Luigi Perisco, che in questi giorni regge la Procura di Bologna, ha respinto l'istanza. Nel provvedimento Persico ricorda che all'origine ci fu una pubblica manifestazione che desto' l'interesse della pubblica opinione. Il magistrato si e' rifatto al diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero sottolineato che il sequestro dei siti sarebbe limitativo di un aspetto che attiene alla essenza stessa della democrazia.Il Pm ha poi trasmesso la vicenda al Gip, che avra' l'ultima parola sulla richiesta di sequestro. (ANSA )