Dal 2007, il 17 maggio si celebra ogni anno la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
Mentre gli oppositori alla legge contro l’omofobia si appellano ignorantemente alla “libertà di opinione”, ogni giorno migliaia di italiani subiscono violenze verbali e fisiche: nelle scuole, in ufficio, durante gli allenamenti sportivi, e ancor peggio, a casa. Tragicamente, il trauma che ragazzini e ragazzine vivono sin da piccoli più volte si è tramutato in atti di suicidio.
Questa ‘malattia d’odio’ che infligge l’Italia è tra i motivi che ci hanno spinto a mobilitarci attraverso il Verona Pride. Questa malattia è la battaglia che le associazioni del Nord-Est cercano di combattere costantemente a causa dell’irresponsabilità delle istituzioni.
A pochi giorni da quest’importante giornata, L’Arena ha riportato una (presunta) triste affermazione di Felice Belloni, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, «Basta, non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche», riferendosi ai finanziamenti al calcio femminile italiano. Nonostante Belloni abbia negato tali affermazioni, esprimiamo la nostra vicinanza alle squadre femminili italiane, e condividiamo pienamente il commento dell’attaccante dell’Agsm Patrizia Panico, «così si alimenta la violenza».
Invitiamo inoltre le squadre di calcio italiane, in particolare i giocatori dell’Hellas Verona e Chievo Verona, ad appoggiare l’iniziativa “Cambiamo gli schemi – #allacciamoli” che consiste nell’indossare un paio di lacci color arcobaleno per sostenere i diritti di tutti e combattere l’omo-bi-transfobia negli ambienti sportivi.
#Allacciamoli, per fare la differenza