Il pomeriggio del 14 Ottobre 2014, sarà ricordato da noi come il momento in cui la nostra regione, invece di fare un passo in avanti verso il futuro, ne ha fatti molti indietro verso il medioevo e verso est in direzione Russia. Il Consiglio regionale ha votato a favore della mozione sulla famiglia tradizionale : 30 voti a favore e 20 contrari. Tra i contrari : PD, IDV, Rifondazione ed un illuminato dell'NCD.
Non c'è stata discussione prima del voto essendo già avvenuta durante la precedente seduta.
Al momento del voto è stato annunciato solo il numero del provvedimento, subito dopo il voto invece due assessori regionali hanno accolto l'esito con un applauso.
Nella sala ospiti eravamo presenti diversi attivisti delle associazioni lgbt Venete, che hanno assistito sgomenti alla votazione.
Nei giorni precedenti, centinaia di firme erano state raccolte in pochissimo tempo per fermare la mozione e far desistere i consiglieri regionali da una votazione aberrante, ma evidentemente conta di più la voglia di raccogliere i voti degli omofobi che il benessere di migliaia di cittadine e cittadini Veneti.
Non ci arrenderemo ovviamente da quest'ennesimo atto di omofobia della Zaia-Salvini & Co, e non mancheranno le contro iniziative.
Da Vicenza hanno lanciato LA FESTA DELLE FAMIGLIE VENETE. Se la Lega intende celebrare la famiglia tradizionale, noi invece intendiamo lanciare un messaggio di inclusione e civiltà.
GAY/ REGIONE VENETO APPROVA MOZIONE SU FAMIGLIA NATURALE.
IL DEPUTATO ZAN: “PROMUOVEREMO RICORSO ALLA CONSULTA, MOZIONE OMOFOBA CHE VA CONTRO LA COSTITUZIONE”
“Con un voto fulmineo di 30 consiglieri regionali a favore e 20 contro, il Consiglio della Regione Veneto ha approvato poco fa la mozione n. 270, presentata dalla Lega Nord, sulla famiglia naturale fondata ‘sull’unione tra uomo e donna’ e sull’istituzione di una discriminatoria e antistorica ‘festa della Famiglia’, impegnandosi a chiedere al Governo la non applicazione in Italia del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’ufficio europeo dell’OMS”. Lo annuncia in una nota il deputato veneto ed esponente della comunità gay Alessandro Zan. “Si tratta di una bruttissima pagina per veneti e per il Veneto, che nasconde un vero e proprio fallimento della politica di Zaia e una disarmante incapacità di rispondere alle esigenze reali delle famiglie: invece che varare provvedimenti che le tutelino e le risollevino dalla crisi,” commenta il parlamentare veneto, “si sono sprecati tempo e risorse pubbliche per valorizzare l’omofobia e criminalizzare la diversità, aumentando il divario tra le tante famiglie. Con questo provvedimento, nello stesso giorno in cui il la Chiesa, attraverso il Sinodo sulla famiglia, apre all’accoglienza delle persone omosessuali e delle loro unioni, il Veneto torna indietro di decenni” prosegue Zan, “e va sfacciatamente contro il principio costituzionale di eguaglianza e non discriminazione. Per questo promuoveremo un ricorso alla Corte Costituzionale, affinché sia ripristinato e garantito il rispetto dei diritti fondamentali del cittadino, senza distinzione alcuna. Il silenzio omertoso del governatore Zaia sulla vicenda, infine” conclude il deputato, “pone la conferma che quest’Amministrazione regionale fa carta straccia degli impegni presi in precedenza: la mozione contro l’omofobia che era stata approvata dallo stesso Consiglio regionale nel febbraio del 2012 oggi è stata calpestata, assieme a tutti i cittadini che tutelava, dall’ignoranza e dai pregiudizi di chi ha voluto istituzionalizzare la discriminazione e trasformare un Consiglio regionale contro l’omofobia in un Consiglio regionale omofobo”.