Comunicato Stampa Arcigay Verona - 5.4.2015

CS: ZELGER: “FLAVIO TOSI HA DIMOSTRATO DI NON VOLER DIFENDERE LA FAMIGLIA TRADIZIONALE”. ARCIGAY VERONA: “LA FAMIGLIA TRADIZIONALE NON È MINATA DA TUTTE LE ALTRE LEGITTIME FORME DI FAMIGLIA. BASTA CON L’IDEOLOGIA DELLA CONTRAPPOSIZIONE!”.
(distico): Si scatena il dibattito circa il mancato raggiungimento della piena attuazione del Dpr 223/1989 per il riconoscimento della “famiglia anagrafica” basata su vincoli affettivi, a mesi di distanza dalla promessa del Sindaco Flavio Tosi. Dopo la presentazione lo scorso 16 Marzo di un documento a firma di Rosario Russo, consigliere comunale e consigliere per i rapporti con le associazioni religiose, nel quale si impegna “il sindaco e la giunta a non istituire il registro comunale delle famiglie basate su vincolo affettivo e a non rilasciare attestati di alcun tipo sulla base di vincoli affettivi”, Alberto Zelger torna a tuonare contro l’iniziativa del Sindaco.


VERONA, 05 APRILE 2015 - "Flavio Tosi ha dimostrato di non voler difendere la famiglia tradizionale, anzi ha promosso il registro delle coppie arcobaleno e permette che si tenga un Gay Pride nella nostra città" - dichiara Alberto Zelger, consigliere ultracattolico comunale della lista Tosi - “A me interessa che ci sia qualcuno che difende i valori cristiani”.
“La famiglia tradizionale non è minata da tutte le altre legittime forme di famiglia. Basta con l’ideologia della contrapposizione!” - gli risponde Alex Cremonesi, Presidente Arcigay Verona - “Le unioni civili esistono da 25 anni in Danimarca, da 15 esiste il matrimonio egualitario in Olanda, e non si osserva nessuna delle conseguenze apocalittiche ipotizzate dagli integralisti cattolici. Situazione analoga in tutto il mondo occidentale dove viene riconosciuta l’importanza di ogni forma di famiglia, indipendentemente dalla sua composizione, quale forma sociale inclusiva, vitale per la società e per l’individuo” - continua il presidente di Arcigay Verona - “Dopo la cattolicissima Irlanda, solo lo scorso mese anche la Slovenia, riconoscendo il matrimonio egualitario e l’adozione per le coppie omosessuali, ha fatto quel passo che in Italia sembra impossibile a causa dell’ideologica avversione verso l’omosessualità. ”.
In merito all’accusa mossa da Alberto Zelger nei confronti del Sindaco, colpevole secondo il consigliere di permettere lo svolgersi del Verona Pride il prossimo 6 Giugno, Cremonesi continua: “Rimane oscura la motivazione razionale del Zelger-pensiero per cui un Sindaco, rappresentante di un’istituzione laica quale quella comunale, avrebbe dovuto vietare una manifestazione che avviene da decenni in tutto il mondo democratico, anche in Italia. Forse il Sig. Zelger crede di vivere in una teocrazia invece che in una democrazia matura dove la libertà di manifestare per importanti diritti civili è garantita dalla Costituzione.  Magari banalmente stiamo solo assistendo ad una manovra di foraggiamento elettorale per assicurarsi il sostegno di certe lobby, molto forti a Verona, per i prossimi appuntamenti elettorali”.
CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE E DIFFUSIONE

Ufficio stampa Arcigay Verona "Pianeta Urano"