ISTAT:Famiglie Lgbt come le altre


CENSIMENTO, ISTAT CONSIDERA LE FAMIGLIE DI GAY E LESBICHE AL PARI DELLE ALTRE

 Bologna, 6 giugno 2014 - Le associazioni LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersex) ringraziano l’Istat che, a differenza di altre istituzioni, con l’ultimo censimento ha fatto emergere una realtà che è sotto gli occhi di tutti, anche se la politica continua a ignorarla: le persone omosessuali creano famiglie come tutte le altre persone. 
Il quadro che emerge non può certo considerarsi pienamente rappresentativo della realtà di tutte le persone LGBTI molte delle quali sono in coppia ma non convivono. Le coppie conviventi sono solo una piccola parte della popolazione, e questo è vero per le persone LGBTI come per chiunque altro. Ciò che non si potrà più negare di qui in avanti è che migliaia di persone nel nostro Paese godono strutturalmente di meno diritti degli altri, anche in ambito familiare. Si tratta di una minoranza, ma un Paese definisce il proprio livello di democrazia proprio in base al modo con cui tratta le minoranze, dal momento che il rispetto che si deve a qualsiasi persona non può dipendere dal numero di persone che invocano quel rispetto. In una democrazia matura la maggioranza non può calpestare i diritti delle minoranze.

Il dato del censimento diffuso dall’ISTAT dimostra che il numero delle coppie formate da persone dello stesso sesso è sottostimato perchè lo stigma sociale e istituzionale che circonda queste famiglie fa loro temere di essere visibili. È a partire dal superamento di ogni forma di discriminazione che il Parlamento e il Governo possono cambiare radicalmentequesta situazione. Non solo leggi, ma anche opportuni atti amministrativi possono consentire alle famiglie delle persone lesbiche e gay, sia coppie che genitori singoli o separati, e ai loro figli di vivere più serenamente, sentendosi pienamente accolti nel loro contesto sociale.

Per agire in maniera efficace e prendere decisioni politiche basate sui fatti e non sui pregiudizi, auspichiamo che all’ISTAT, e non solo, siano fornite risorse adeguate per poter compiere nuove indagini fondamentali, come quella condotta nel 2011 finanziata dal Dipartimento per le pari opportunità, sulla popolazione omosessuale nella società italiana, tese a conoscere le vite, i bisogni e le discriminazioni subite dalle persone LGBTI e ad allargare la conoscenza delle famiglie di persone lesbiche, gay e trans.

 
Fiorenzo Gimelli, Agedo

Flavio Romani, Arcigay

Paola Brandolini, Arcilesbica

Giuseppina La Delfa, Famiglie Arcobaleno

Antonio Rotelli e Maria Grazia Sangalli, Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford

Andrea Maccarrone, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli

Fabrizio Marrazzo, Gay Center

Christian Ballarin, Maurice GLBTQ

Cecilia d’Avos e Fabrizio Paoletti, Rete genitori Rainbow

Tiziana Biondi, Stonewall