Roma, 6 giugno 2014 - Durante il congresso ICAR (Italian Conference on AIDS and Retroviruses, http://www.icar2014.it) svoltosi a Roma dal 25 al 27 Maggio 2014, tra i vari aspetti di ricerca affrontati, la Prof.ssa Barbara Ensoli (Direttore del Centro Nazionale AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità) e i suoi collaboratori (Prof. Fabrizio Ensoli, Dr. Aurelio Cafaro, Dr.ssa Antonella Tripiciano e Dr.ssa Stefania Bellino) hanno avuto occasione di esporre vari aspetti del progetto italiano “Vaccino contro l’AIDS” basato sulla proteina Tat, tra i quali i risultati dello studio ISS-T002 condotto in Italia su 168 pazienti in trattamento (Clinicaltrials.gov: NCT00751595). Ciò è avvenuto nell’ambito di regole congressuali riconosciute (rispettivamente attraverso una lettura a invito e 4 comunicazioni orali assegnate dagli organizzatori del congresso tramite giudizio anonimo e indipendente di ricercatori pari grado).
Il dibattito nelle sedi congressuali, di ordine scientifico e secondo le regole di normale prassi, ha rilevato notevole interesse per i risultati ottenuti, evidenziando vari aspetti promettenti e anche i limiti degli stessi.
Sempre nelle stesse sedi, la Prof.ssa Ensoli ha annunciato che nel breve (entro ottobre 2014) saranno disponibili anche i risultati dello studio ISS-T003 (ClinicalTrials.gov NCT01513135) condotto in Sud Africa su 200 pazienti in trattamento. Questo secondo studio - in doppio cieco, randomizzato e con placebo - se confermerà i promettenti risultati dello studio ISS T-002, costituirà la base di discussione con le autorità preposte per il disegno degli studi registrativi di fase III. In proposito, la Prof.ssa Ensoli ha in seguito rilasciato interviste a varie agenzie di stampa.
Le associazioni Arcigay, Nadir, Plus hanno letto con sorpresa e stupore le articolate considerazioni “a margine” del congresso rilasciate dal Prof. Guido Silvestri (Emory University, Atlanta, GA, USA), presente in sala durante l’esposizione dei dati, che invece in sede opportuna di dibattito scientifico si era solo limitato a rilevare rispettivamente al Prof. F. Ensoli l’assenza di un gruppo di controllo randomizzato nello studio ISS-T002 (al quale il Professor F. Ensoli ha risposto argomentando le ragioni della scelta) e alla Prof.ssa B. Ensoli un aspetto specifico riguardante l’analisi del patrimonio immunologico dei pazienti dello studio (al quale la Prof.ssa B. Ensoli ha ugualmente risposto).
Le scriventi associazioni Arcigay, Nadir, Plus rilevano forti perplessità sul “metodo” utilizzato dal Prof. G. Silvestri per diffondere il suo pur legittimo pensiero, essendo convinte sostenitrici che le questioni scientifiche si devono risolvere nello stesso ambito, nelle sedi adeguate e secondo le regole internazionalmente riconosciute del dibattito stesso. La metodologia utilizzata stupisce ancor di più in quanto il ricercatore in questione (non autore/co-autore della ricerca, ndr) ha avuto tutte le possibilità per poter fare le sue osservazioni durante la discussione in seduta plenaria che è seguita alla presentazione della Prof. B. Ensoli (ossia nelle sedi scientifiche preposte), mentre invece le ha espresse a mezzo stampa e senza la possibilità di un contraddittorio. Inoltre, sempre in sede stampa, si è soffermato più nel dettaglio solo su parte degli aspetti della ricerca stessa, e non ha citato con lo stesso peso i risultati che invece hanno portato gli autori della ricerca a ottenere (tramite le regole internazionalmente riconosciute del dibattito scientifico) l’assegnazione delle 4 comunicazioni orali prima citate, nonché della lettura ad invito.
Queste modalità di operare, oltre ad essere al di fuori delle regole scientifiche, non fanno altro che danneggiare in generale la ricerca sulla lotta all’AIDS, generando distorsioni di pesi e misure dei vari aspetti e mettendo a repentaglio il rapporto fiduciario tra comunità scientifica e comunità di persone con HIV/AIDS. Da tempo, infatti, le persone con HIV/AIDS si attendono risultati in questa importante materia e vorrebbero con forza assistere ad un dibattito bilanciato sul tema, e soprattutto nelle sedi opportune.
Si ricorda che l’area di ricerca in questione è un settore fortemente sensibile considerando l’impatto che eventuali prodotti vaccinali registrati, siano essi preventivi o terapeutici, potrebbero avere non solo dal punto di vista di gestione dell’epidemia, ma anche da quello delle forti implicazioni economiche, compreso la variazione del flusso di denaro all’industria del farmaco.
Questa nota ha lo scopo di diffondere, a chiunque ne fosse interessato, quanto accaduto nella sede citata, a tutela della memoria collettiva.
Riferimenti delle associazioni: