pink verona / comunicato stampa / 31 luglio 2014
IL CIRCOLO PINK DI VERONA NON TROVA UNA SEDE,
CHIAMATELA OMOFOBIA RESIDENZIALE.
Dopo molti anni il Circolo Pink di Verona cambia sede, dalla nostra storica sede di Via Scrimiari ce ne andiamo, cerchiamo un nuovo spazio a Verona, ma non immaginavamo fosse così difficile trovare un altro posto dove continuare le nostre attività e servizi.
La sede di Via Scrimiari è stata per anni "il fortino" della resistenza antifascista e antirazzista a Verona, da lì son partite molte delle ultime rivendicazioni e battaglie veronesi degli ultimi 15 anni, ne ricordiamo solo alcune che fanno capire quanto sia stato il lavoro fatto in Veronetta e in città.Al Pink aveva sede il Comitato Santa Marta e Passalaqua che si è battuto (e ha vinto, raccogliendo oltre 5.000 firme consegnate all'allora ministro D'Alema) affinché le caserme dismesse non passassero alla NATO ma venissero messe a disposizione della città; il coordinamento antirazzista Cesar K. ha avuto lì la sua sede per molti anni, lì ha operato il primo Sportello legale Migranti, ha poi ospitato per mesi parte della comunità Rom sgomberata dal campo di La Rizza, lì aveva sede la Biblioteca anarchica G. Domaschi, l'ex centro sociale La Chimica è stato accolto al Circolo dopo che Tosi ha abbattuto lo stabile in Piazza Zagata, e poi collettivi e gruppi di studenti e studentesse per riunioni, feste di laurea, iniziative di vario genere. Tantissime le iniziative e moltissime le soggettività che sono passate dai locali del Pink.
Il Circolo Pink, gruppo gay, lesbico e trans, è stata un'esperienza GLBT che ha a aperto lo spazio a gruppi non gay, dando la possibilità a molti altri di usare lo spazio per iniziative, ad esempio tutte le battaglie legate al 25 aprile a Verona e in generale alle battaglie antifasciste, purtroppo ancora necessarie in questa città. In questi ultimi mesi il Circolo è anche la sede dello sportello casa organizzato dal Kollettivo Antifa Verona. Elencare tutto sarebbe difficile.
Dopo anni cerchiamo un altro spazio per continuare l'attività politica e il servizio di accompagnamento al cambio di sesso attivo da due anni tramite il servizio SAT, ma sembra che per noi a Verona non ci sia posto. Già tre agenzie ci hanno risposto di no, i proprietari degli spazi che abbiamo visto, dopo aver letto lo statuto e rendendosi conto di chi siamo e cosa facciamo, evidentemente non gradiscono la nostra presenza, non un problema economico ma omofobico, noi diciamo. Gli spazi rifiutati sono: uno in Via San Nazaro, uno ai Filippini e il terzo in zona Castelvecchio, sempre a Verona.
Sappiamo di non di non essere simpatici a molti in questa città, le nostre libere scelte ci hanno portato evidentemente molte antipatie ma arrivare a non concedere uno spazio in affitto in quanto "culatoni" ci pare da una parte estremamente grave e, dall'altra, purtroppo in linea con la cultura e i comportamenti discriminatori di molti veronesi che preferiscono avere altri clienti forse molti più "rispettabili" e "normali". Questi rifiuti sono anche il risultato della cultura escludente di Verona, anni e anni di lotta alle diversità messe in campo dalla politica di palazzo hanno anche queste ricadute; del resto è la stessa politica che ha fatto approvare il recente ordine del giorno di Zelger, con cui si vorrebbe trascinare anche la scuola nell'oscurantismo. Si preferisce reprimere che aprire alle diversità, il tutto poi condiziona anche la libera scelta facendo apparire gli/le omo-transessuali e di riflesso anche la nostra associazione come un nemico a cui non concedere nulla.
Ricordiamo che l'urgenza non riguarda tanto l'attività politica, che si può organizzare anche in piazza, ma la continuità allo sportello del SAT con i tanti casi di transizione in atto e un servizio ben strutturato. Per questo facciamo un appello a tutte e tutti perché ci segnalino eventuali disponibilità di spazi adeguati per le nostre attività La ricerca continua.
Il Circolo Pink
CHIAMATELA OMOFOBIA RESIDENZIALE.
Dopo molti anni il Circolo Pink di Verona cambia sede, dalla nostra storica sede di Via Scrimiari ce ne andiamo, cerchiamo un nuovo spazio a Verona, ma non immaginavamo fosse così difficile trovare un altro posto dove continuare le nostre attività e servizi.
La sede di Via Scrimiari è stata per anni "il fortino" della resistenza antifascista e antirazzista a Verona, da lì son partite molte delle ultime rivendicazioni e battaglie veronesi degli ultimi 15 anni, ne ricordiamo solo alcune che fanno capire quanto sia stato il lavoro fatto in Veronetta e in città.Al Pink aveva sede il Comitato Santa Marta e Passalaqua che si è battuto (e ha vinto, raccogliendo oltre 5.000 firme consegnate all'allora ministro D'Alema) affinché le caserme dismesse non passassero alla NATO ma venissero messe a disposizione della città; il coordinamento antirazzista Cesar K. ha avuto lì la sua sede per molti anni, lì ha operato il primo Sportello legale Migranti, ha poi ospitato per mesi parte della comunità Rom sgomberata dal campo di La Rizza, lì aveva sede la Biblioteca anarchica G. Domaschi, l'ex centro sociale La Chimica è stato accolto al Circolo dopo che Tosi ha abbattuto lo stabile in Piazza Zagata, e poi collettivi e gruppi di studenti e studentesse per riunioni, feste di laurea, iniziative di vario genere. Tantissime le iniziative e moltissime le soggettività che sono passate dai locali del Pink.
Il Circolo Pink, gruppo gay, lesbico e trans, è stata un'esperienza GLBT che ha a aperto lo spazio a gruppi non gay, dando la possibilità a molti altri di usare lo spazio per iniziative, ad esempio tutte le battaglie legate al 25 aprile a Verona e in generale alle battaglie antifasciste, purtroppo ancora necessarie in questa città. In questi ultimi mesi il Circolo è anche la sede dello sportello casa organizzato dal Kollettivo Antifa Verona. Elencare tutto sarebbe difficile.
Dopo anni cerchiamo un altro spazio per continuare l'attività politica e il servizio di accompagnamento al cambio di sesso attivo da due anni tramite il servizio SAT, ma sembra che per noi a Verona non ci sia posto. Già tre agenzie ci hanno risposto di no, i proprietari degli spazi che abbiamo visto, dopo aver letto lo statuto e rendendosi conto di chi siamo e cosa facciamo, evidentemente non gradiscono la nostra presenza, non un problema economico ma omofobico, noi diciamo. Gli spazi rifiutati sono: uno in Via San Nazaro, uno ai Filippini e il terzo in zona Castelvecchio, sempre a Verona.
Sappiamo di non di non essere simpatici a molti in questa città, le nostre libere scelte ci hanno portato evidentemente molte antipatie ma arrivare a non concedere uno spazio in affitto in quanto "culatoni" ci pare da una parte estremamente grave e, dall'altra, purtroppo in linea con la cultura e i comportamenti discriminatori di molti veronesi che preferiscono avere altri clienti forse molti più "rispettabili" e "normali". Questi rifiuti sono anche il risultato della cultura escludente di Verona, anni e anni di lotta alle diversità messe in campo dalla politica di palazzo hanno anche queste ricadute; del resto è la stessa politica che ha fatto approvare il recente ordine del giorno di Zelger, con cui si vorrebbe trascinare anche la scuola nell'oscurantismo. Si preferisce reprimere che aprire alle diversità, il tutto poi condiziona anche la libera scelta facendo apparire gli/le omo-transessuali e di riflesso anche la nostra associazione come un nemico a cui non concedere nulla.
Ricordiamo che l'urgenza non riguarda tanto l'attività politica, che si può organizzare anche in piazza, ma la continuità allo sportello del SAT con i tanti casi di transizione in atto e un servizio ben strutturato. Per questo facciamo un appello a tutte e tutti perché ci segnalino eventuali disponibilità di spazi adeguati per le nostre attività La ricerca continua.
Il Circolo Pink