Gli ultimi fatti nella città di Romeo e Giulietta impongono alcune riflessioni di carattere generale. Intanto i fatti: tramite una mail, il consigliere Zelger, già noto quale promotore dell’ordine del giorno omofobo, invita le persone di cui lui rappresenta il referente politico a mandare ai giornali una lettera da lui redatta in cui si tessono le lodi dell’iniziativa politica zelgeriana il cui scopo è la difesa della famiglia “naturale”. Inutile dire che nella mail compare anche il vescovo di Verona, giacché “Confortati dalle parole del nostro vescovo, che ha invitato anche gli alpini a difendere la famiglia…”.
Nella pratica l’ordine del giorno zelgeriano è un guazzabuglio di riferimenti legislativi nazionali e internazionali che sono stati presi a prestito erroneamente per poter dare maggiormente credito alle istanze chieste nell’ordine del giorno.
Una prima riflessione si impone: l’atteggiamento discriminatorio dell’iniziativa zelgeriana nei confronti delle persone omosessuali deve distorcere la conoscenza, compresa quella scientifica, perché altrimenti l’iniziativa politica ultraconservatrice cattolica perde la sua giustificazione e appare invece appartenere più al pregiudizio, cioè appartiene più a qualcosa che ha che fare con delle credenze parascientifiche o religiose. Per essere nata sul terreno della falsificazione, l’iniziativa zelgeriana non cerca il consenso pubblico quale nobile strumento democratico con lo scopo di cercare di convincere il maggior numero di persone a pensarla allo stesso modo sulla base di una conoscenza aperta ad essere migliorata, semmai Zelger promuove il clima del “o con me o contro di me” sulla base di principi religiosi inderogabili e non più discutibili.
Chi è con Zelger è con l’ordine “naturale” delle cose, benedetto dal vescovo. Un atteggiamento, quello zelgeriano, completamente al di fuori dei tempi moderni, in cui l’apertura verso l’altro da sè e il rispetto di chi mi sta di fronte sono condizioni imprescindibili perché una società possa esistere senza conflitti di violenza al proprio interno. Zelger è un prototipo umano: quello di una persona ottusa perché interessata solo a salvaguardare i propri principi morali o religiosi senza i quali il senso della realtà che la circonda verrebbe meno.
Di più: tale prototipo non è nemmeno interessato a essere istruito rispetto alle nuove conoscenze che la ricerca scientifica offre ormai quotidianamente. Il prototipo umano zelgeriano, infatti, è convinto che la biologia della riproduzione della specie sia anche un elemento sufficiente a costituire la famiglia, che, a sua volta, viene considerata perno della società.
Ma come può un semplice fatto biologico quale quello della riproduzione della specie essere a garanzia di un gruppo di persone - la società - le quali stanno insieme a prescindere dalla loro biologia, soprattutto oggi in cui le persone musulmane convivono con le persone cattoliche o con le persone di altre professioni religiose oppure nessuna di queste?
Il prototipo zelgeriano appartiene alle “Sentinelle in Piedi”, gruppo cattolico tradizionalista in cui ciascuna delle sentinelle è uno “Zelger in Piedi”, addestrate a stare immobili e ferme nonostante la violenza subita dalle persone omosessuali e indottrinate a dovere perché possano recitare a comando i principi sacri religiosi su cui fondano la loro immobilità fisica e morale.
Un’altra riflessione si impone più su un piano politico: quanto è disposta una amministrazione comunale a seguire la voce del prototipo umano zelgeriano che incita alla discriminazione delle minoranze o comunque delle persone non conformi a certi schemi religiosi?
L’attività politica deve garantire che a ciascuno dei suoi membri sia garantito uno spazio sufficiente di autodeterminazione della propria persona, il cui limite sta nel rispetto dell’altro. Su queste questioni aspettiamo di sentire cosa il Sindaco Tosi avrà da dire.
In definitiva, per avere un atteggiamento omofobo e di discriminazione verso le persone omosessuali, questa è la ricetta: falsificare e distorcere la conoscenza, modificarla a proprio uso e consumo e poi creare dei sentimenti di paura sulla base della difesa dell’integrità del proprio sè contro ciò che è diverso per natura. Se la ricetta è seguita a dovere, l’uomo zelgeriano è pronto all’uso.
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