Si riaccende la guerra sull'Odg omofobo.

Scontro su gay e famiglia «Serve un dibattito pubblico» 
 Pasetto: «Basta con le crociate, si apra un dibattito su eutanasia e unioni omosessuali». Ma Zelger difende la sua battaglia: «Tuteliamo i genitori da una cultura gay-trans» Un dibattito pubblico su eutanasia e riconoscimento dei diritti alle unioni omosessuali. Questi temi continuano a dividere la lista civica del sindaco a Palazzo Barbieri. Ma il consigliere tosiano Giorgio Pasetto, che in Consiglio aveva votato contro, insieme ai colleghi Salvatore Papadia e Katia Forte, l'ordine del giorno a difesa della "famiglia naturale" il cui primo firmatario era Alberto Zelger, sempre della lista Tosi, lancia una proposta di «pacificazione». Pasetto, di area radicale, pur definendo quella di Zelger una «sorta di crociata fuori tempo massimo», afferma che «la cosa buona è che finalmente si parla di temi etici stimolando un dibattito che spero stia coinvolgendo non solo l'amministrazione ma anche i veronesi». Da L'Arena
A tale proposito Pasetto propone a Zelger di «promuovere un vero confronto, aperto al pubblico, pro e contro, in cui discutere su temi come eutanasia, riconoscimento dei diritti alle unioni omosessuali, testamento biologico, e legalizzazione delle droghe leggere sarebbe decisamente più costruttivo». Intanto Zelger, in vacanza sulle Dolomiti, difende la sua battaglia con una email inviata allo stesso Pasetto. E sul tema dell'educazione sessuale nelle scuole - l'odg approvato invita, tra l'altro, a raccogliere segnalazioni di genitori e insegnanti su progetti educativi, spettacoli e materiale didattico «in contrasto con i loro principi morali e religiosi» fino a istituire un apposito numero verde - rigetta le accuse di integralismo religioso. «Vogliamo solo che i genitori siano tutelati nel loro diritto di educare i figli come meglio credono, come è riconosciuto dalla Costituzione». E «impedire», aggiunge, «che una “cultura di Stato” dettata dalle associazioni gay-trans venga inculcata ai bambini nelle scuole». E poiché, afferma Zelger, «in molte scuole si sono verificati abusi è legittimo che i genitori siano preoccupati e che i rappresentanti nelle istituzioni si schierino in loro difesa». Quanto alla «bufera mediatica» sollevata dalla diffusione delle email con le quali il consigliere invitava i sostenitori dell'iniziativa a premere sui consiglieri comunali affinché approvassero l'ordine del giorno, Zelger parla di «violazione della privacy». E sostiene: «Le mie valutazioni sul comportamento di alcuni consiglieri al momento della votazione dell'odg 426 rientrano nell'esercizio della libertà di espressione e rientra nel diritto di ogni cittadino a esprimere la sua opinione, anche esercitando pressioni politiche». Zelger, infine, liquida come «rimostranze prive di fondamento» l'annunciata interpellanza parlamentare. «Ben venga un dibattito pubblico su temi sui quali ognuno è libero di pensarla come vuole» commenta intanto Salvatore Papadia che però dice di non temere ripercussioni sulla maggioranza da queste divisioni ideologiche: «Su tali questioni non rischia nulla, sui temi concreti e sul programma del sindaco la compattezza del nostro appoggio non è mai stata messa in discussione». «Assolutamente d'accordo» con la proposta di Pasetto è Daniele Polato, capogruppo di Forza Italia, all'opposizione, che aveva ritirato la propria firma dal documento di Zelger. «Sono cattolico e difendo la famiglia tradizionale ma quando sento il Papa dire "chi sono io per giudicare i gay?" da cattolico mi immedesimo in chi mi rappresenta perché non si può essere cristiani a senso unico». Polato, infine, torna a rivolgersi al vescovo Giuseppe Zenti: «Ci dica se è vero che sta dalla parte di Zelger, come lo stesso consigliere sostiene, e ci dica se è d'accordo con l'apertura alle coppie omosessuali del sindaco Tosi».E.S.

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